"La pandemia da Covid-19 ha travolto con i suoi effetti devastanti il pianeta non solo a livello sanitario ma anche socio-economico, imponendo, anche nel nostro Paese, sacrifici enormi a cittadini e imprese, che ora attendono interventi seri, reali e mirati ad una ripresa in sicurezza ma rapida ed efficace, per superare le criticità, riprendere l'operatività e programmare nuovo sviluppo".
E' quanto sostiene il presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia Sebastiano Caffo. "Serve una cura shock - aggiunge Caffo - e ognuno deve responsabilmente fare la sua parte, in termini concreti.
La giunta camerale di Vibo, ieri, ha deliberato all'unanimità importanti provvedimenti per lo stanziamento di fondi alle imprese, secondo tre precise linee d'azione: alleggerimento pressione fiscale, contributi a fondo perduto, contributi in conto interessi. Il primo beneficio riguarda la rinuncia dell'Ente, per il triennio 2020/2022, all'aumento del 20% di quel diritto annuale che le imprese ogni anno sono tenute a versare alla Camera di Commercio e che praticamente costituisce l'unica sua risorsa di finanziamento. L'aumento era stato proposto a livello nazionale da Unioncamere e poi autorizzato dal Ministero dello Sviluppo economico per finanziare progetti condivisi". "Abbiamo ritenuto - sostiene ancora dice il presidente Caffo - che in una situazione in cui è in gioco la sopravvivenza delle imprese sarebbero stato inopportuno gravarle di ulteriori oneri, pur se finalizzati a promuovere iniziative a loro favore. E' un piccolo aiuto che abbassa il livello di imposizione fiscale e che di fatto restituisce direttamente alle nostre imprese, 550 mila euro in tre anni".
"A rafforzare questa azione, la Giunta camerale - è detto in un comunicato - ha poi previsto, previa ratifica del Consiglio, altre due misure con uno stanziamento complessivo di fondi propri per 500 mila euro per dare liquidità immediata alle imprese, così ripartiti: 350 mila euro per contributi a fondo perduto per i codici Ateco ora operativamente bloccati, qualificati come microimprese e con fatturati limitati; 150 mila euro per contributi in conto interessi, agganciati alle linee di credito statali, per tutte le imprese. Le modalità di concessione di questi benefici verranno a breve definite e rese operative attraverso appositi bandi. E' assolutamente necessario aiutare innanzitutto le imprese commerciali, la ristorazione, i bar, il turismo in generale, perché sono settori trainanti dell'economia locale, come di quella nazionale. Se si ferma ulteriormente il commercio, rischia una crisi irreversibile anche l'intero comparto industriale. Per superare i due mesi di fermo servono, in prima battuta, contributi a fondo perduto e non, invece e solo, garanzie per nuovi debiti. Questo vale in ambito nazionale, e, a cascata, anche in ambito locale". Secondo Caffo "nel Vibonese operano circa 14 mila imprese che con coraggio e speranza vivono una situazione di estremo disagio e di grande preoccupazione. A questo abbiamo pensato nell'adottare, in sede di Giunta camerale, provvedimenti che non risultassero vuoti proclami ma seri e sostanziali aiuti ad un sistema produttivo che costituisce presupposto e risorsa della nostra economia e del nostro sviluppo sociale ed occupazionale, presente e futuro".
Nel complesso la Giunta camerale ha deliberato la destinazione, in un triennio, di 1.050.000 euro al sistema imprenditoriale vibonese, pari ad oltre l'80% di tutte le sue entrate annuali.
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