Coronavirus. La Cgil: "No alla Tensiostruttura Modulare. Utilizzare i posti letti già esistenti"

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  23 marzo 2020 17:18

La CGIL Calabria insieme alle strutture regionali della Funzione Pubblica, della Federazione Lavoratori della conoscenza e della CGIL Area Vasta (CZKR-VV), in riferimento alla grave fase emergenziale dettata dall’epidemia del Coronavirus, invitano il Presidente della G.R. Iole Santelli, il Commissario alla Sanità Cotticelli e il Commissario per l’emergenza Coronavirus, Arcuri, a desistere dall’idea della “Tensiostruttura Modulare”, da allocare nei pressi del Policlinico Mater Domini, per il trattamento di pazienti con Covid 19 e riconsiderare l’utilizzo immediato dei posti letto già disponibili nei Corpi A e B dello stesso Mater Domini, oltre a procedere ad attivare l’operatività per complessivi 180 posti letto disponibili nel Corpo C della stessa struttura.

Quest’ultimo da anni risulta non utilizzato e renderlo operativo significherebbe dare una concreta risposta all’attuale emergenza, valutando anche la conseguente attivazione del Pronto Soccorso ed avere chiara la necessità di ripensare la riorganizzazione sanitaria regionale e del territorio, a partire da una fattiva integrazione tra l’Azienda Universitaria
Mater Domini e l’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio.

Questo è il momento dell’agire, obbligati dall’emergenza del Covid 19 e dai gravi ritardi accumulati dalla sanità regionale e partendo innanziututto dalla risposta alle carenze di personale e quindi dal dover favorire l’assunzione con contratti a tempo indeterminato di coloro che risultano collocati in posizione utile nelle vigenti graduatorie concorsuali.a tali. 
Per tali gravità ci aspettiamo un ferma presa di posizione del Commissario ad Acta Cotticelli, in considerazione della responsabilità rispetto a funzioni e poteri ad egli attribuiti.

Ogni ritardo, in tal senso, rappresenterà ancora una volta l’arretramento sociale della nostra Regione in termini di diritto alla salute che ci vedrà impegnati instancabilmente nella rivendicazione e nella conseguente messa in campo di ogni utile azione di mobilitazione degli operatori e dell’intera cittadinanza regionale.

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