Saverio Palermo, una lunga carriera presso l’AO “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, dove ha ricoperto il ruolo di direttore del Dipartimento dei Servizi, nella sua riflessione sull’attuale difficile momento di criticità, provocato dalla terribile pandemia del COVID 19, che sta attraversando il nostro Paese come il resto del mondo, pone alcuni interrogativi che si stanno generalizzando ovunque e per la Calabria assumono notevoli e mutevoli contorni, anche preoccupanti se vogliamo. Interrogativi quelli del dott. Palermo che poniamo all’attenzione dei nostri lettori.
di SAVERIO PALERMO
“Scelte contrapposte scelte drammaticamente complicate.
Raramente ci si è trovati a dover decidere tra opzioni dalla ricaduta cosi pesante, in un limbo di incertezze causa principale del dubbio , della incapacità di dare obiettive motivazioni alle proprie scelte.
Salvaguardia della Salute o sopravvivenza economica del Paese ; sembra non esserci mediazione capace di una efficace risposta , valida per entrambe.
Mettere a tacere i contagi a rischio di migliaia e migliaia di posti di lavoro e la possibile disgregazione del tessuto produttivo sociale o mantenere aperta ogni sorta di attività con conseguente inevitabile evolversi della pandemia.
Nel mezzo , una serie di DPCM che hanno il sapore del ripiego, tra l’incalzare di proteste che ormai evolvono in scriteriati , irragionevoli , strumentali tumulti e la ridondanza di pareri scientifici orientati a preannunciare l ‘Apocalisse.
Quello che sembra ormai muovere il Governo, come d’altra parte avviene in gran parte d’ Europa, è la paura ; paura giustificata, purchè non sfoci nel panico istituzionale.
Se le restrizioni indicate nell’ultimo DPCM saranno in grado di dare adeguata soluzione alla crisi sanitaria ed economica è difficile oggi da prevedere.
Mi viene da pensare che se le regole stabilite in passato fossero state rispettate nella loro totalità sarebbero state sufficienti. Nel suo ottimismo Conte aveva puntato sul senso di responsabilità dei cittadini, sottovalutando che anche solo frange di negazionisti avrebbero potuto vanificare la responsabilità e la sicurezza collettiva nel corso di un’epidemia a cosi rapida diffusione. Così come avvenuto.
Mancanza di adeguato controllo ? Probabile. Così come certo che non si è provveduto ad adeguare le strutture ospedaliere o ad adottare i filtri che ne evitassero l’intasamento : la certezza di sicura risposta alla malattia nella sua evoluzione clinica e terapeutica avrebbe rassicurato , giustificato maggiore libertà di azione , probabilmente ridimensionato “imposizioni” così restrittive.
Ma l’analisi delle disfunzioni precedenti non deve oggi fomentare sterili recriminazioni utili solo a disorientare ed esasperare un’opinione pubblica già troppo provata da una ridondanza di messaggi mediatici che vanno ben oltre la necessaria e dovuta informazione .
Analisi giustificata solo se costruttiva , utile ad evitare la reiterazione degli errori, a correggere o meglio indirizzare i provvedimenti futuri da adottare.”
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736