Coronavirus. La riflessione di Mattia Ferrari: "A Belvedere Marittimo lente di ingrandimento sulla Tirrenia Hospital"

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Casa di cura Tirrenia di Belvedere Marittimo
  02 novembre 2020 11:33

di MATTIA FERRARI

"Non si arresta l’ondata di positivi al Covid-19, sulla costa tirrenica. Nel comune di Belvedere Marittimo, ad oggi, si contano 61 casi di cui uno fortunatamente guarito. È il più alto numero di positivi del comprensorio. E il focolaio potrebbe provenire dallo stesso comune: è di qualche giorno fa la denuncia, pubblicata su diversi organi di stampa e social media, di cittadini e dipendenti della Tirrenia Hospital, per la mancata applicazione delle norme di sicurezza e protezione all’interno della clinica stessa. Lettere aperte e comunicazioni alle autorità fanno intendere un comportamento difforme e una leggerezza certamente non consona al periodo attuale; nella fattispecie, per le modalità di prestazione dei test sierologici e dei tamponi, ai quali i cittadini - del comune e dei paesi limitrofi - si sottopongono all’interno della zona Covid dedicata.

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L’Asp di Cosenza aveva già accertato la positività di 5 dipendenti - due amministrativi, due infermieri professionali e un tecnico di radiologia -, sottoponendoli alle misure di quarantena obbligatoria. Non ci è dato sapere il numero di persone con le quali i 5 dipendenti hanno avuto contatti, dentro e fuori la struttura; ma si attestano altrettanti casi Covid tra i loro familiari. Di questi, una in rianimazione a Cosenza. La clinica belvederese, attualmente gestita dal Dott. Giorgio Crispino, non è nuova a polemiche di questo tipo: nel marzo scorso l’Asp aveva ritenuto necessario un riscontro delle cartelle cliniche dei pazienti, alcuni di questi provenienti dalla zona rossa di Bocchigliero (CS) e ricoverati provvisoriamente nella struttura tirrenica.

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Risultavano infatti essere stati trasferiti dalla casa di riposo Santa Maria, della medesima gestione; e successivamente si accertava la positività di alcuni. Oggi fanno discutere le lunghe file d’attesa dentro e fuori le mura della clinica, dove non vengono applicate le vigenti norme anti-Covid e la conseguente inibizione del virus. Da qui la preoccupazione per il progressivo numero dei contagiati nel comune, che sta affrontando l’emergenza con le ormai risapute limitazioni per le attività commerciali, la chiusura delle scuole e il divieto di assembramento nelle zone più frequentate dai cittadini. Un impegno che rischia di essere vanificato dal comportamento superficiale della suddetta direzione sanitaria".  

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