Coronavirus. La strategia dell'Asp per superare l'emergenza nel catanzarese: aree attrezzate in tempi rapidi e personale competente

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Una tenda Pre-Triage

"La epidemiologia della diffusione della infezione da COVID-19 nella nostra Regione registra un andamento differito rispetto alle regione del Nord e ciò ci consente di prepararci, facendo tesoro di quello che è accaduto altrove, anche se è del tutto evidente il divario assistenziale"

  22 marzo 2020 12:01

Sin dal suo insediamento la Commissione Straordinaria ha preso atto delle criticità in cui versa l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.

Oggi, l’emergenza COVID-19 ha guidato una serie di iniziative specifiche, che l’Azienda ha predisposto in tempi rapidi. Tali iniziative hanno la finalità di gestire i percorsi assistenziali in modo più puntuale possibile, in funzione della disponibilità delle risorse della Azienda e della loro implementazione.

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Allo scopo, è la stessa Commissione straordinaria, composta da Salvatore Gullì, Luisa Latella, Franca Tancredi, a spiegare che sono state istituite una Unità di Crisi Aziendale, una Unità di Crisi dei Presidi Ospedalieri Lamezia Terme/Soverato/Soveria Mannelli e sul Territorio una cooperazione tra Dipartimento di Prevenzione e Dipartimento Cure Primarie per tutte le attività di sorveglianza e diagnosi che si dovranno espletare.

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In particolare, per gli Ospedali, sono state studiate strategie sulla base degli elementi oggettivi rilevati dalla organizzazione attuale degli ambienti e la divisione degli spazi assistenziali, al fine di individuare un percorso di gestione del paziente COVID più’ sicuro possibile. Sono state utilizzate allo scopo, le competenze professionali esistenti per elaborare un documento relativo ai percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali  multidisciplinari.

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In particolare per l’Ospedale di Lamezia, è stato individuato un percorso completo che consente di gestire il paziente che afferisce alla struttura: una zona di Pre-Triage, dove si valutano le caratteristiche cliniche del paziente al fine di escludere il sospetto COVID. Questa zona è ubicata difronte l’ingresso del PS, nella tenda allestita dalla Protezione Civile, dove un gruppo di lavoro individua  il paziente che entra nel percorso COVID. Il paziente che non entra in questo percorso, può’ trovare ingresso nel PS attraverso i canali di normale utilizzo, mentre il paziente COVID entra in un percorso dedicato che non ha alcun contatto con le attività’ istituzionali dell’ospedale se non con strumenti di protezione adatti. Al piano terra di questa area COVID, vi è una zona di terapia intensiva con 8 posti letto (4 già allestiti), per quei pazienti che presentano le caratteristiche cliniche che richiedono una assistenza meccanicamente assistita. Questa area è funzionante con 4 posti letto ed ha già gestito un paziente.

Altre due aree sono in via di realizzazione, una per la gestione di tutti i pazienti che devono essere tipizzati e che non necessitano di ricovero ed un’altra area, per pazienti che non hanno necessità assistenziali di tipo intensivo e che devono essere avviati ad assistenza pneumologia/internistica. Queste aree sono fisicamente delimitate e comprendono nel complesso una dotazione di 26 posti letto. Nella stessa area sono dedicate zone di gestione, ben delimitate, per paziente pediatrico, per la donna in gravidanza e per il paziente dializzato. Questa tipologia di pazienti riceveranno assistenza nelle aree attrezzate in sicurezza e con personale specialistico. Per poter rendere attiva questa area si e’ in attesa della fornitura delle strumentazioni che sono state richieste, anche se l’Ospedale ha già’, nel censimento eseguito, disponibilità’ di alcuni strumenti. E’ in una fase finale la ricognizione del personale disponibile sia medico, infermieristico ed ausiliario.
Tutta questa ampia area potrà essere completamente attiva in tempi molto rapidi ed in funzione della epidemiologia della infezione nella nostra regione.

E’ in atto un planning per la formazione del personale con il supporto dell’ufficio del medico competente, per omogeneizzare i comportamenti. Tale attività è molto importante sia per una migliore gestione clinica ma anche per fornire al personale gli strumenti informativi indispensabili.

E’ necessario dire che da febbraio scorso sono state allestite le tende per il pre-triage presso gli Ospedali di Lamezia/Soverato/Soveria M.lli e che sono state progressivamente completate.

L’Azienda Sanitaria, al fine di rispondere alle direttive Ministeriali ed alle norme di sicurezza ha sospeso sin dal 13 marzo  i ricoveri in elezione e le attività’ ambulatoriali.   I dispositivi di protezione rappresentano, al momento, l’unico vero problema. Come è noto, la pandemia che ha colpito soprattutto il Nord del nostro Paese nel mese di febbraio, ha determinato l’esaurimento delle scorte e le aziende produttrici non riescono a soddisfare la domanda molto elevata. In questo contesto si inserisce la nostra Regione, che ha scorte limitate, ma che al momento sono sufficienti per i casi registrati.

Tuttavia, l’ASP di Catanzaro, come spoega sempre la Commissione, si è scrupolosamente adeguata alle norme nazionali e regionali in materia di fornitura di DPI, ovvero approvvigionandosi dalla Protezione Civile ed, a seguito della delega della Regione di venerdì 20 marzo, ha proceduto ad ordinare i dispositivi ricorrendo al Mercato della Pubblica Amministrazione (MePA). Tra qualche giorno, saranno disponibili tutti i dispositivi necessari per la gestione dei casi che saranno registrati nelle attività sanitarie della nostra Azienda.

"E’ però necessario ribadire due concetti - spiegano i commissari dell'Asp -, il primo che ci troviamo difronte ad una situazione straordinaria per la quale tutte le Regioni erano impreparate, il secondo che la epidemiologia della diffusione della infezione da COVID-19 nella nostra Regione registra un andamento differito rispetto alle regione del Nord e ciò ci consente di prepararci, facendo tesoro di quello che è accaduto altrove, anche se è del tutto evidente il divario assistenziale". 

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