"Considerata la situazione venutasi a creare dalla emergenza sanitaria da COVID-19 che ha scatenato la Pandemia, dichiarata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i lavoratori si trovano in un momento particolare di confusione e apprensione. Circa 2500 lavoratori, ogni mattina transitano dal varco doganale del Porto di Gioia Tauro per poi ritrovarsi all'interno dell’area Portuale, luogo dove, seppur avviate una serie di azioni per rispettare il DPCM di giorno 11, non hanno nessuna possibilità giornaliera di ricevere in dotazione i DPI, come ad esempio
le mascherine, necessarie alla prevenzione".
"L'esposizione a possibili contagi, visto il numero elevato di zone da cui provengono tutti i lavoratori, e considerato che il COVID-19 sia del tutto asintomatico nel periodo d'incubazione, sta generando una grande preoccupazione tra i lavoratori, soprattutto tra quelli con patologie pregresse e quelli che in uscita dal luogo lavorativo dovranno fare rientro nelle proprie abitazioni con persone anziane e quindi esposte a rischi maggiori". "
Il Presidente della Regione Calabria, qualche giorno addietro ha dichiarato che una sanità come quella calabrese, non sarà in grado di reggere una situazione d'emergenza, e questo desta ancor più preoccupazione, innescando fenomeni individuali che stanno determinando grosse ripercussioni pesanti sulla produttività del nostro sito. L'Italia intera è diventata zona protetta, causando restrizioni, con repentini cambiamenti di abitudini di vita e chiedendo a tutti i cittadini di rimanere in casa, ed in questa direzione vorremmo che la MCT e AUTOMAR e tutto l’indotto ci indirizzassero, per la tutela e la salvaguardia del personale e del lavoro stesso, chiedendo che le Aziende procedano con un periodo di STOP, anche e soprattutto a seguito delle indicazioni dettate dal protocollo condiviso tra le parti sociali ed il governo siglato giorno 14 cm, di “regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro", utilizzando tutti gli strumenti necessari come la CIGS ordinaria , ampliando il lavoro da casa (smart working) o applicando tutte le possibili opzioni inserite nel documento condiviso , in modo da contenere tutte le perdite produttive che il sito, per un fattore del tutto naturale e comprensibile sta generando".
"Consideriamo l’importanza del business, ed i lavoratori lo dimostrano quotidianamente oramai da tantissimi anni con il loro sacrificio e la loro dedizione, in questo momento storico e in questo momento di picco del CORONAVIRUS, non comprendiamo la necessità del funzionamento del Porto a pieno regime, quindi riteniamo doveroso chiedere lo slittamento dei programmi, rimandando le attività non necessarie al fine di mettendo al primo posto la salute di noi tutti e dei nostri cari".
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