Coronavirus: L'avv. Talerico: "Zuccatelli è il nuovo Commissario ad acta, senza nomina"

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L'avvocato Antonello Talerico
  19 aprile 2020 07:59

di ANTONELLO TALERICO*

La sanità regionale è allo sbando. Abbiamo un commissario ad acta (Cotticelli) che oramai è un fantasma. Un commissario straordinario, Zuccatelli, che oramai – anche senza nomina - è il nuovo commissario ad acta, ed infine un DG del Dipartimento Tutela della Salute che purtroppo “he's so bad at everything”, ovvero “non ne azzecca una”.

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Ed invero, il dott. Giuseppe Zuccatelli, che ricopre il ruolo di commissario straordinario dell’A.O. Puglise-Ciaccio, dell’ A.O. Mater Domini e dell’Asp di Cosenza (da noi è già difficile gestire un’Azienda…), di fatto (ma potrebbe esserlo a breve anche di diritto) è diventato anche il Commissario ad acta della Regione, poichè:

  • Riceve il Vice Ministro della Salute, Sileri, in occasione dell’unica visita ministeriale dall’inizio della emergenza;
  • Adotta provvedimenti in aperta violazione delle prescrizioni della circolare della Regione Calabria 120424 del 26 Marzo 2020, che aveva “precluso” il trattamento dei malati covid negli Spoke, in quanto ha disposto nuovi posti COVID negli Ospedali SPOKE -Del. n. 366/2020 P.O. Cetraro e Del. n. 379/2020 P.O. Corigliano-Rossano);
  • Va in contrasto con l’Università Magna Graecia;
  • Va in contrasto con la Regione Calabria, nonostante faccia parte della task force regionale (composta da circa 50 componenti, roba da far invidia financo alla task force scelta dal Governo italiano per far ripartire l’Italia);
  • Disconosce la legittimazione della Regione Calabria quale ente attuatore delle misure emergenziali, assumendo sostanzialmente di poter operare in assoluta autonomia ed indipendenza, sganciato dalle direttive regionali.

Nel frattempo in Calabria dopo il caso Chiaravalle, è arrivato anche il caso Villa Torano, che non solo conferma la gestione amicale della sanità regionale (basta conoscere il Dott. Belcastro e, ci si può rifornire di tamponi e dpi, superando la competenza dell’Asp e della Protezione civile), ma che in Calabria tutto avviene con spregiudicatezza, tanto da far passare come se fosse tutto normale il fatto che un privato cittadino faccia fare circa 100 tamponi a dei degenti di una RSA da personale incompetente (e non autorizzato dal servizio sanitario) tanto da doverli ripetere e, li trasporti – come se fosse normale poter trasportare dei tamponi infetti – lui stesso sino al laboratorio di microbiologia (con il rischio di diffondere il virus) per farli processare.

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Ma Villa Torano rischia di essere un altro grave focolaio (siamo arrivati già a circa 80 contagi), poiché alcuni operatori risultati infetti sono residenti a Montalto, Acri, Bisignano e Luzzi.

In una Regione “normale” ed in una situazione del genere, ti aspetteresti che il Presidente della Regione o il DG del Dipartimento della Tutela della Salute facessero chiarezza, ed invece a parte il silenzio diffuso (il ben noto “profilo basso”, tipico della politica più mediocre) la Regione Calabria, prima, lancia la promozione dei salami e dei funghi calabresi (con il logo della Lega) e, poi adotta una ordinanza (n. 32 del 17.04.2020) con cui autorizza gli agricoltori amatoriali ad andare in campagna ed i titolari degli stabilimenti balneari a procedere agli interventi di manutenzione in previsione dell’apertura di una stagione estiva che non ci sarà, inducendoli ad investimenti, inutili.

Nel frattempo molti cittadini calabresi iniziano a “puzzare” di fame (non avendo più soldi in tasca), le imprese sono al collasso, altre non apriranno più.

Ma la Regione Calabria è in ritardo anche sul fronte delle misure di emergenza socio-economica covid (mentre in Campania, il Governatore De Luca ha previsto la distribuzione di ben 900 milioni di euro), non essendo state adottate, allo stato, misure assistenziali e/o di supporto alle famiglie, ai disoccupati alle componenti più deboli della società.

Ecco perché dobbiamo pretendere dal Governatore Santelli un cambiamento, anzi uno stravolgimento, basta giochetti, tipo le proroghe ex art. 103 per gli incarichi di indirizzo politico e per altri…come Belcastro.       

La Calabria ha bisogno di fuoriclasse e di virtuosismi, dobbiamo elaborare l’uscita dal commissariamento nella sanità e ad un controllo sul debito e sulla scelta dei fornitori (perlopiù di fuori Regione…).

Dobbiamo procedere alla stabilizzazione dei precari (specie quelli nelle graduatorie da anni), al miglioramento dei servizi sanitari ed alla riduzione dei viaggi della speranza che arricchiscono sempre più le Regioni del Nord ed impoveriscono la nostra Regione (che nella sanità spende quasi l’80% delle proprie risorse).

Eliminiamo i “bulli” nella sanità, quelli che negli ospedali impongono la propria forza con la minaccia politica e con le ritorsioni spicciole.

Siamo l’unica Regione che vanta di avere due Asp (Reggio Calabria e Catanzaro) sciolte per infiltrazioni mafiose, gestite con molte incertezze (poche idee, ma molto confuse).    Nella sanità i calabresi non vogliono più raccomandati, parenti o amici dei politici (i dipartimenti della Regione ne sono pieni da anni), o soggetti tutelati da baroni e massoni (specie quelli deviati).

*avvocato

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