Coronavirus. "Le proposte del ministro dello Sviluppo economico simili a quelle avanzate dell'Upi e da Anci Calabria"

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Sergio Abramo
  18 aprile 2020 16:51

Il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo interviene sulle misure di sostegno alle piccole e medie imprese ipotizzate dal governo.

"Non posso che condividere in pieno il contributo sull’edizione on line del “Sole 24 ore” che il ministro dello Sviluppo economico, Patuanelli, ha fatto in merito all'ipotesi che, anche in Italia, si possa pervenire all'applicazione delle misure di sostegno alle imprese, già sperimentata in Germania e Francia, per il rilancio dell'economia dopo l'epidemia coronavirus.

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Il sistema di aiuti alle piccole e medie imprese ipotizzato da Patuanelli, sul modello tedesco e francese, non si sostanzia solo in interventi di liquidità per le imprese attraverso il credito garantito dallo Stato, che comporta comunque un ulteriore indebitamento delle stesse imprese, ma anche attraverso aiuti in conto capitale, e quindi a fondo perduto in misura variabile dai 1.500 ai 14mila euro ad impresa, a favore delle aziende che dimostrino situazioni di crisi a seguito delle chiusure da Covid-19.
La proposta del ministro coincide in modo significativo con quella che l'Anci e l'Upi della Calabria hanno presentato il 17 marzo scorso in conferenza stampa: avevamo avanzato l'ipotesi di un finanziamento FESR a fondo perduto di circa 10mila euro a valere sul POR 2014-2020 e sul PAC, da rimodulare utilizzando le economie non impegnate e non utilizzate, tenendo conto della propensione dimostrata dalla Commissione Europea di agevolare forme di riutilizzo delle risorse comunitarie per l'emergenza coronavirus. L'assenso della Commissione Ue alle misure adottate da Francia e Germania va proprio in questa direzione.
Vale la pena ricordare che la proposta avanzata alla Regione Calabria da Anci e Upi prevedeva interventi per la ripresa di competitività delle piccole e medie imprese, da finanziare con il FERS (con eventuale supporto tecnico di Fincalabra), attraverso una leva congiunta di aiuti de minimis alle imprese: credito d’imposta, riconoscimento di costi aziendali reali a seguito delle chiusure temporanee degli esercizi, o rimborso di costi di investimenti e ristrutturazioni susseguenti all'emergenza.

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L'investimento ipotizzato era stato stimato in circa 500 milioni di euro, assolutamente compatibile con le risorse disponibili non utilizzate su POR e PAC, prevedendo che potessero essere interessate da questi aiuti il 50% delle imprese calabresi, quindi circa 50mila aziende. Che su tale ipotesi di lavoro convenga il ministro Patuanelli è un dato importante, ed è su questa proposta che il movimento delle Autonomie locali calabresi, che ha garantito in questi mesi il presidio del territorio tramite Anci e Upi, intende proseguire la sollecitazione alla Regione per il recepimento di tali indicazioni nel quadro della doverosa concertazione con le organizzazioni economico-sociali e con le istituzioni locali. L'intervento proposto da Anci e Upi Calabria risulta assolutamente complementare e integrativo delle misure già messe in campo dall'assessore regionale Orsomarso con il programma "Rinasci Calabria", finalizzato proprio ad aiutare le imprese con i fondi di garanzia. Intervento, questo, che dimostra il buon lavoro che sta facendo lo stesso assessore Orsomarso insieme alla presidente Santelli".

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