di GIORGIA RIZZO
"Carissimi concittadini e amici, sento l'esigenza di scrivervi per ribadire la presenza, la vicinanza e la solidarietà da parte mia e dell’Associazione che rappresento". Inizia così la lettera aperta con la quale Nicola Biondi, presidente dell'associazione Noi per il Territorio di Scalea (Cs), si rivolge alla cittadinanza per scrivere assieme alcune proposte per affrontare la Fase 2 dell'emergenza Coronavirus, da inviare all'amministrazione comunale. Fra gli spunti suggeriti l'abbattimento del 50% del costo del suolo pubblico per la somministrazione di pasti all'aperto, per far ripartire bar e ristoranti, come previsto dall'ordinanza regionale firmata dalla governatrice Jole Santelli, e l'istituzione di aree pedonali sicure sorvegliate al fine di far rispettare il distanziamento sociale necessario.
"Stiamo tutti attraversando un momento di dolore e sofferenza da tutti i punti di vista: psichico, emotivo, materiale - continua la lettera - La straordinarietà ed imprevedibilità degli eventi che ci coinvolgono a livello planetario, ci mettono alla prova. La paura è un ospite talvolta ingrato ed assegna a ciascuno il suo turno di guardia, ma dobbiamo sforzarci di non aprigli la porta, perché essa, come la fretta, è cattiva consigliera e ci fa cadere nelle trappole tipiche della sofferenza.
Il compito cui siamo chiamati a rispondere è importante, - prosegue - ci è chiesto di rispettare le regole piuttosto stringenti rispetto alle abitudini che avevamo e nello stesso tempo, di restare lucidi.
Questa situazione fa soffrire tutti, me compreso. Sono convinto da sempre ed ora più che mai, che abbiamo bisogno gli uni degli altri e che Nessuno si salva da solo. Da questa situazione ne usciremo probabilmente cambiati. Possiamo cogliere questa occasione come opportunità per migliorare noi stessi e l'ambiente in cui viviamo, scoprendo che quel senso di Comunità, di Appartenenza e di Partecipazione non lo abbiamo mai perso.
La cosiddetta "FASE 2" che da oggi parte sarà ancora più pericolosa, - sottolinea Biondi - per questo sin da oggi le Istituzioni sono chiamate ad attuare procedure atte alla tutela della salute pubblica senza perdere di vista il tessuto economico che, come tutti ben sappiamo, si regge sul turismo.
Distanziamento sociale e dispositivi di sicurezza. Su questi due pilastri dobbiamo avviare una fase di concertazione ed organizzazione che non ci faccia trovare impreparati. Per mio modus operandi ad ogni proposta corrisponde una possibile soluzione.
In base all’Ordinanza Regionale è possibile svolgere attività di somministrazione all’aperto tenendo conto delle distanze tra tavoli. Leggendo ciò si rileva come si prospetti un problema economico costituito dal costo del suolo pubblico. Minori coperti con stessa area in concessione: significa che l’incidenza a mq è maggiore. Più esborsi per l’operatore. Il Comune deve e soprattutto può. Come è mio stile faccio una proposta con la soluzione giuridica.
Cosa si può fare sul suolo pubblico: guardando i dati pubblicati dal comune sul sito della Finanza Locale emerge che l’incasso quale suolo pubblico è pari a 122.000 Euro (dato disponibile 2018). Si potrebbe attuare un abbattimento delle tariffe del suolo pubblico del 50% utilizzando le economie derivanti dalla presenza del Commissario in quanto gli emolumenti per il vice sindaco e per gli assessori costituiscono economia di spesa. Basta guardare il DM 119/2000 ed applicando gli importi per le mensilità che vanno da febbraio a settembre otteniamo un risparmio pari ad Euro 57.000 circa. E' un'operazione che si può fare e che si deve fare. Gli operatori devono poter lavorare.
L’Ente può attuare anche una manovra finanziaria di riduzione del carico fiscale utilizzando le economie di cui all’articolo 112 del Decreto Cura Italia, che consente agli enti Locali di utilizzare le quote capitale dei mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti per finanziare interventi utili a fronteggiare l’emergenza COVID-19.
Altra problematica da affrontare è costituita dagli assembramenti. Bisogna ripensare le aree pedonali. - propone - Ogni estate a Scalea ci sono almeno 250.000 persone il che significa un’incidenza pari a 11.000 persone a Kmq. Numero che ci fanno capire che bisogna programmare subito e bene. Si potrebbe pensare ad una gestione delle isole pedonali secondo i dettami che si utilizzano in occasione di eventi (Safe and Security). Per questo motivo è urgente che venga convocato il comitato per l’ordine e la sicurezza al fine di richiedere un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine sul territorio al fine di prevenire problemi legali ad ospiti o cittadini indisciplinati.
Nel contempo Io e la mia Associazione ci mettiamo a capo di una nuova stagione di concertazione. È necessario portare le nostre istanze al Commissario; per fare ciò dobbiamo prevedere tutti i possibili scenari che possono manifestarsi. Dobbiamo essere noi a scrivere le linee guida operative, sempre nel pieno rispetto della normativa nazionale, che saranno proposte all’amministrazione comunale per l’adozione di apposito atto amministrativo.
Pertanto sin da oggi tutti gli imprenditori e le associazioni di categoria sono invitate ad inviare le proprie idee in merito a soluzioni organizzative all’indirizzo di posta elettronica noiperilterritorio2020@gmail.com.
Oggi stesso invierò una missiva al Commissario Prefettizio - conclude la nota - affinché le proposte finanziarie siano recepite dall’Amministrazione Comunale in modo da poter dare le prime risposte agli imprenditori".
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