Coronavirus. Le sofferenze (disorganizzate) dell'ospedale Pugliese in attesa della "compartecipazione" di Mater Domini

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L'ospedale "Pugliese Ciaccio"
  12 marzo 2020 21:36

Il numero dei contagi sale e contestualmente anche quello dei ricoverati. L'ospedale Pugliese di Catanzaro è il centro di riferimento dell'intera Calabria. Stando all'ultimo bollettino ufficiale, ai quattro ricoverati nel reparto di Malattie Infettive di ieri se ne sono aggiunti altri due (da Crotone). Uno è finito in rianimazione. Con il contatore che comincia a salire, contestualmente cresce la pressione all'interno dell'ospedale su come fare i conti con gli infetti di Covid-19 all'interno del presidio. Al netto del percorso del pre-triage con la tenda esterna della Protezione civile, una volta all'interno non è così semplice separare quelli che si definiscono i percorsi sporchi (potenzialmente infetti) da quelli puliti che non lo sono, o meglio sono dedicati ai casi ordinari.

Se ad esempio un contagiato ha bisogno di una Tac, quei locali diventano off-limits per diverso tempo. Prima di poter essere utilizzati da pazienti "non-Covid19" è necessario sanificare i luoghi. Anche se si tratta di altre urgenze. Per non dimenticare i passaggi "delicati" in ambienti chiusi come gli ascensori. A queste difficoltà "logistiche", si aggiunge un perenne stato di apprensione in quasi tutto il personale medico e sanitario per l'esiguità di quelli che tecnicamente si chiamano dispositivi di protezione individuale (DPI, come le mascherine). I vertici dell'azienda stanno valutando le varie ipotesi in campo su come destinare "zone" all'interno dei plessi del Pugliese per i casi di Covid19, al di là di Malattie Infettive. 

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Il gravame che in questi giorni pesa sul Pugliese sconta anche il fatto che il piano operativo "anti-Coronavirus" della Regione Calabria è ancora in corso di definizione. Finora è stata pubblicata soltanto l'ordinanza del presidente Jole Santelli in cui vengono individuate le tre aree di riferimento calabresi per l'attivazione di 310 posti letto per i cosiddetti "Covid Hospital". Tabelle (vedi sotto) che peraltro non sarebbero del tutto complete poiché ad esempio nell'area centro oltre a Mater Domini e Tropea ci sarebbe anche Serra San Bruno. Ai 310 posti letto Covid, ce ne sarebbero un'altra novantina per allargare le terapie intensive (fra cui il Pugliese).

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E' indubbio che la compartecipazione dall'altro ospedale di Catanzaro (Mater Domini) alleggerirebbe il peso sul Pugliese,sulla scia di quanto dichiarato nel pomeriggio dall'avvocato Antonello Talerico (LEGGI QUI).

Sulla carta l'ex Policlinico potrebbe dare il suo contributo. Attenzione però perché i posti letto si attivano solo e soltanto c'è il personale. E questo sarà il vero grande problema dell'attuazione del piano regionale "anti-Coronavirus". Non sembra esserci decisamente la fila per lavorare a tempo determinato in questa situazione di emergenza in Calabria.  

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