Coronavirus. L'ex consigliere comunale Bosco: "A Catanzaro non sono ancora state messe in pratica le misure per le persone positive al tampone"

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images Coronavirus. L'ex consigliere comunale Bosco: "A Catanzaro non sono ancora state messe in pratica le misure per le persone positive al tampone"
Gianmichele Bosco prima dell'interrogatorio
  24 aprile 2020 15:02

"A più di un mese e mezzo dal primo caso di coronavirus diagnosticato nella città Catanzaro non sono ancora state messe in pratica le misure a sostegno delle persone risultate positive al tampone e che stanno trascorrendo la convalescenza in isolamento domiciliare". Lo afferma in una nota Gianmichele Bosco, ex consigliere comunale di Catanzaro. 

"In particolare, nel capoluogo di Regione, dove esistono vari cittadini affetti dalla patologia non risulta ancora attivato alcun sistema di raccolta di rifiuti speciali da ritirare presso il domicilio dei contagiati. Accade che ancora si discuta rispetto a chi debba intervenire in un continuo rimpallo di competenze tra i vari Asp, comune e protezione civile.Le spese, come sempre, le fanno i cittadini costretti a vivere con l'immondizia in casa perché non si è ancora individuato nessuno che abbia competenze per raccoglierla. Attraverso un'attenta lettura dell'indicazioni allegate all'ordinanza n. 28/2020 emessa dalla governatrice Santelli- continua Bosco- si riscontra quanto segue  “nel caso in cui il soggetto positivo o in quarantena non possa far ritirare i rifiuti da qualcuno che si faccia carico del conferimento ai cassonetti o con altra modalità prevista sul territorio, si raccomanda di istituire un servizio dedicato di ritiro da parte di operatori addestrati (es. Protezione Civile, Esercito, Croce Rossa, ecc.).”  Una raccomandazione che a Catanzaro non ha però trovato alcun riscontro".

 Bosco continua col dire che "non si mette in dubbio che il primo cittadino abbia in tutti i modi cercato di risolvere la questione ma è anche vero che nonostante sia trascorso più di un mese e mezzo dal primo caso ancora non si è venuti a capo della questione. Corre l’obbligo di ricordare che il primo cittadino rappresenta la massima autorità sanitaria comunale e quindi deve obbligatoriamente e nel più breve tempo possibile trovare la soluzione. Un sistema, quello calabrese e catanzarese, che va in crisi con poco. Questi cittadini stanno già affrontando una prova difficile contro un virus vogliamo rispettare la loro dignità o accettare, nel silenzio istituzionale, che si ritrovino sommersi nell'immondizia? Presidente della Regione, sindaco di Catanzaro e tutte le autorità competenti: è arrivato il momento di svegliarsi!"

 

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