Coronavirus. L'intersindacale dei medici: "I dispositivi di protezione siano distribuiti prima nei reparti più a rischio"

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Mascherine (Foto di archivio)
  14 marzo 2020 15:39

L'intersindacale dei dirigenti medici e sanitari calabresi chiede conto ai vertici della sanità calabrese (delle singole aziende e quelli regionali) sull'approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale degli operatori. La scarsità di mascherine, tute e camici adatti a prevenire il contagio da Covid19 è un fatto piuttosto esteso negli ospedali calabresi.

"Giungono alle scriventi OOSS notizie relative ad un insufficiente approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale all’interno delle strutture ospedaliere della regione. Pur nella comprensibile difficoltà di reperire quanto sopra, si chiede alle SSLL di
verificare e far curare che gli stessi vengano distribuiti prioritariamente ai sanitari maggiormente esposti al pericolo di contagio ed in particolare al personale dell’emergenza territoriale, dei Pronto Soccorso, delle UUOO di Terapia intensiva e delle UUOO destinate alla diagnosi (Laboratori di analisi microbiologiche e virologiche, UUOO di Diagnostica per immagini) ed alle cure
dei pazienti affetti da SARS CoV-2". A firmare la nota sono AAROI EMAC Dr. Domenico Minniti, ANAAO ASSOMED Dr. Filippo Maria Larussa, CGIL Medici Dr. Francesco Masotti, CIMO Dr. Giorgio Ferrara, CISL Medici Dr. Nino Accorinti, FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) Dr. Armòdio Lombardo, FESMED Dr. Giuseppe Pirillo, FVM-FISMU Dr. Gianluca Grandinetti, UIL Medici Dr. Francesco Maltese 

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"Ciò - proseguono- al fine di evitare che il contagio degli stessi possa avere ripercussioni negative sull’assistenza, dato il già precario numero di operatori sanitari, nonché ingenti richieste di risarcimento a carico dei datori di lavoro, relative alla mancata protezione dei lavoratori. Con riserva di informare i Nuclei Anti Sofisticazioni competenti per territorio e l’Ufficio Provinciale del Lavoro".

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