Coronavirus. L'ospedale di Lamezia Terme si attrezza con i Percorsi in sicurezza

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L'ospedale di Lamezia Terme
  14 aprile 2020 19:44

Il Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme, pur non essendo stato individuato dalla Regione Calabria quale ospedale “Covid-19”,  si è comunque attrezzato per l’emergenza, se pure  non può ricoverare pazienti affetti da questa infezione.

Peraltro, il nosocomio è dotato di Pronto Soccorso, cui possono afferire pazienti affetti da qualsiasi patologia, potenzialmente anche positivi al Coronavirus, ma la cui condizione non è stata ancora diagnosticata.

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È quindi necessario, come in tutti gli ospedali d’Italia, qualora si presenti alla tenda del pre-triage un paziente con sintomatologia aspecifica ma sospetta di essere sostenuta da Covid-19, accertare l’eventuale infezione attraverso l’esecuzione del tampone faringeo.

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Nell’attesa del risultato del test, effettuato presso la Microbiologia di Catanzaro, bisogna assicurare le cure necessarie in un ambiente isolato.

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Per rispondere a queste esigenze, sono state allestite due aree di isolamento temporaneo, in attesa dell’esito del tampone: una destinata ad accogliere pazienti che versano in gravi condizioni generali, per i quali è necessaria assistenza di tipo intensivo (n° 8 posti nell’area ex-OBI), così evitandone l’accoglimento nel reparto di Rianimazione, ed un’altra area di isolamento temporaneo in stanze singole, per complessivi n° 7 posti (n° 3 a vocazione specialistica – dializzati, pediatrici e ostetrici) posta al primo piano della struttura.

Le aree sono state dotate di tutte le apparecchiature e gli arredi necessari per assicurare non solo le cure, ma anche il confort alberghiero nel volgere del pur breve periodo di stazionamento.

Il percorso per condurre il paziente dalla tenda pre-triage ai suddetti posti è separato da quello di assistenza ai pazienti non sospetti Covid-19, garantendo la sicurezza delle cure e degli operatori sanitari.

A specificarlo è stato Antonio Gallucci, Direttore Medico Presidio Ospedaliero Unico dell'Asp di Catanzaro, in qualità di Coordinatore dell’Unità di Crisi Ospedaliera.

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