di ANNA MANCUSO*
di ANTONIO CHIEFALO**
Tra gli àmbiti di intervento per una reale spinta verso efficienza e modernità, il sistema sanitario calabro è obbligato ad annoverare il suo atavico disordine che può essere corretto con una adeguata informatizzazione dei servizi.
In un’epoca nella quale le informazioni fanno il giro del mondo in un nano-secondo, in Calabria accade che il supporto multimediale di una tac fatta a Catanzaro non lo si può leggere all’ospedale di Cosenza... Accade cioè che ogni struttura ospedaliera abbia sistemi informatici propri e diversi l’uno dall’altro e tra loro scollegati anziché uniti da un’unica interfaccia e da una condivisa banca dati di ampiezza regionale alimentabile da ciascuna struttura. Accade, ancora, che le cartelle cliniche vengano compilate a mano e che la fatturazione non registrata possa essere pagata sino a tre volte al fornitore o non affatto pagata. L’esperienza di tante realtà di eccellenza nazionale riteniamo mostri chiaramente come un elevato livello di informatizzazione possa condurre a migliori performances e riuscite economiche e, contemporaneamente, consenta di rispondere all’esigenza di fornire ai cittadini servizi qualitativamente elevati. Testimonianza che l’informatizzazione è la via giusta per affrontare il duplice obiettivo di ridurre i costi e migliorare i servizi.
Si notano sovente, in Calabria, situazioni di applicazione delle nuove tecnologie informatiche a macchia di leopardo, con punti di elevata efficienza purtroppo isolati. Le principali difficoltà per un utilizzo strategico e innovativo delle nuove tecnologie si riscontrano spesso a livello politico ed organizzativo. La barriera principale, oltre alla carenza di risorse e competenze, sembra essere una sorta di incapacità a “fare sistema” sia a livello aziendale -tra i diversi reparti e dipartimenti- sia a livello Regionale.
La vicina Sicilia, con la sua lungimiranza, ha già messo in atto un processo di rinnovamento facendo leva proprio sull’innovazione tecnologia informatica. Essa, avvalendosi dei fondi per l’Agenda Digitale, ha impegnato 106 milioni di Euro dai fondi europei già nel 2018 (da impiegare entro il 31/12/2020), su un complesso di 342 milioni.
Con il nostro programma, steso con la collaborazione di uno staff locale di professionisti, prendiamo posizione sulla sanità tutta e miriamo a pianificare interventi utili a fronteggiare un sistema distrutto da 10 anni di commissariamento e da una inadeguata politica.
La Calabria oggi è una delle poche Regioni Italiane a non fruire un Data center regionale per consolidare tutti i sistemi informativi calabri e per condividere insieme alla vicina Sicilia un Polo strategico -peraltro previsto dal progetto dell’Agenda digitale Nazionale- in grado di ospitare l’infrastruttura di rete, i server degli assessorati regionali e di tutta la pubblica amministrazione Calabra, utilizzando le tecnologie incloud che velocizzerebbero questo processo. L’agenda digitale della Regione Siciliana è affidata ad un calabrese, Serafino Sorrenti, oggi membro della task force della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’emergenza Covid-19, e proprio la nostra regione non può restare nelle seconde linee.
In questo assurdo periodo pandemico noi tutti abbiamo scoperto il bisogno di informatica.
Riteniamo che in materia sanitaria sia imprescindibile implementare il complessivo sistema di informatizzazione con: -- l’introduzione della Cartella Clinica Elettronica che consentirà il trattamento e la gestione informatizzata, uniforme, aggiornata e integrata dei dati anagrafici, clinici e sanitari del paziente lungo tutto il ciclo di assistenza sanitaria all’interno dell’Azienda Ospedaliera o IRCCS; -- con l’introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico inteso quale raccolta dati, utile a dare una complessiva profilazione dell’utente poiché le informazioni aggregate saranno raccolte da più ambiti territoriali e, ove presenti, più cartelle cliniche; -- con l’avvio dei Sistemi dipartimentali quali insieme delle tecnologie che permettono di avere un supporto informatico diffuso (dalla gestione della diagnostica per immagini alle analisi di laboratorio, dalla gestione delle attività di sala operatoria alla radiologia); -- con l’avvio, ancora, della Conservazione sostitutiva quale sistema di conservazione, integrato alle applicazioni, che generano documenti informatici che devono essere obbligatoriamente conservati; -- massima diffusione della Firma Digitale; -- Gestione informatizzata del ciclo dei farmaci; -- Interoperabilità dei Sistemi Informativi per lo scambio di dati; -- avvio dei Sistemi di Business Intelligence, ossia applicazioni finalizzate a supportare l’azienda ospedaliera nei processi di rilevazione, analisi e valutazione di parametri legati all’attività e ai risultati perseguiti; -- Sistemi ICT a supporto della continuità assistenziale che sono applicazioni che rispondono alla finalità di creare un’integrazione tra Ospedale, Servizi Distrettuali e Medici di famiglia, con il coinvolgimento dei Gruppi di interesse della Comunità Locale (telemedicina, terapie digitali, ecc.); -- Sistemi ICT a supporto del processo di erogazione del servizio nella struttura sanitaria o servizi digitali al cittadino quali applicazioni a supporto del processo di erogazione del servizio relative alle diverse fasi del ciclo (dalla prenotazione alla gestione del post servizio), di monitoraggio dei livelli di servizio, e di comunicazione digitale interattiva e/o informativa con gli utenti (CUP integrati e multicanali, casse automatiche, totem per le prenotazioni, applicazioni per la gestione elettronica delle code e delle priorità, i portali web rivolti al cittadino…).
Tutto ciò, siamo convinti, sarebbe un mezzo non solo per dare efficace risposta alla domanda sanitaria che si radica all’interno della nostra regione, ma anche per disincentivare i tanti “viaggi della speranza” di nostri corregionali verso il nord, che oggi incidono nel nostro bilancio regionale per oltre 300 milioni annui atteso che quelle prestazioni, e dunque il “sacrificio”, viene pagato comunque dalla Calabria. C’è bisogno di politica, di competenze, di buon senso. Occorre lungimiranza e dunque occorre riorganizzare il sistema sanitario regionale per essere pronti a qualsiasi sfida o imprevisto come il nuovo coronavirus. Il gruppo di lavoro della Lega delegato alla stesura del programma resta a disposizione.
*impegnata da anni sul territorio calabrese e nazionale sui temi della salute
nonché delegata
per la predisposizione del programma della Lega per Salvini
**dirigente del Ministero della giustizia e candidato, sempre per la Lega, alle ultime elezioni regionali
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