"In merito alla recente vicenda riguardante la proposta del Magnifico Rettore dell’UMG Prof. De Sarro di creare un ospedale interamente dedicato ai pazienti COVID 19 da ubicare presso i locali dell’ex policlinico Mater Domini (Villa Bianca), la Segreteria Provinciale di Catanzaro CISL FSUR (Federazione Scuola Università e Ricerca) manifesta il totale ed incondizionato appoggio alla medesima che, oltre a donare lustro all’intera sanità calabrese, porterebbe alla creazione di un centro d’eccellenza regionale per la diagnosi e la cura delle malattie infettive". Così in una nota del Segretario Generale Provinciale CISL Università (Vibo Valentia – Crotone – Catanzaro), Francesco Maurici.
"Tale proposta, - prosegue - che peraltro ha incontrato le più ampie convergenze sia dal mondo della politica (dal Presidente della Giunta Regionale on. Santelli al Sindaco e Presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo nonché di autorevoli parlamentari calabresi ed esponenti del Consiglio regionale e, non ultimo, la sottoscrizione da parte di ben 74 sindaci del comprensorio calabrese a sostegno della stessa) che dall’associazionismo, dalle rappresentanza studentesche e dal mondo degli operatori sanitari (universitari e non), è assolutamente in linea con le direttive governative che raccomandano “l’individuazione di strutture dedicate esclusivamente al trattamento del Covid-19, per ridurre i rischi di contagio per operatori sanitari e pazienti"".
"Non si comprende quindi - si legge ancora - l’assurda presa di posizione del Commissario Straordinario dell’Azienda Mater Domini di Catanzaro, dott. Giuseppe Zuccatelli che, forse perché oberato di incarichi prestigiosi ma notevolmente gravosi (ricordiamo che il manager è anche Commissario Straordinario dell’ASP di Cosenza e dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio di Catanzaro), ha praticamente “bocciato” una proposta che potrebbe fungere da volano non solo per iniziare concretamente l’integrazione tra il Policlinico Universitario e il “Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, ma anche per far ripartire la già bistrattata sanità regionale con la creazione di un centro di eccellenza nella cura delle malattie infettive che, con i suoi 120 posti letto, potrebbe essere un punto di riferimento per tutto il Sud Italia con evidente e notevole beneficio anche dal punto di vista dei servizi indotti (alloggi per parenti dei degenti, ristorazione ecc.)".
Ma è proprio lì che evidentemente il meccanismo si inceppa…. Quando qualcuno tira fuori una proposta sensata, sostenibile (i finanziamenti sembrerebbero essere immediatamente disponibili) e tempisticamente realizzabile in qualche mese (del resto si ricorda che l’ospedale della Fiera di Milano è stato realizzato in pochissime settimane), arriva qualche altro che, per “strani” motivi , boccia tutto e manda a carte quarantotto con l’evidente intento di prendere tempo e magari dirottare altrove la realizzazione della stessa.
Lungi da noi far polemica ma non possiamo, come Federazione Provinciale Cisl Università, non sottolineare la grave situazione in cui versa il personale che opera nei locali del Policlinico di Germaneto ; ricordiamo che proprio il Rettore De Sarro qualche settimana fa in un articolo apparso sui giornali ha manifestato tutta la sua preoccupazione per lo stesso personale essendovi una condivisione di percorsi tra i malati COVID e il personale che opera in reparti non COVID.
“Voglio evitare che finisca come in Lombardia. In Lombardia il coronavirus è esploso perché c’era una commistione di percorsi …e quindi, poveretti, tutti si contagiavano l’uno con l’altro” – sono state queste le parole allora (8 aprile u.s.) pronunciate dal Magnifico Rettore e da noi pienamente condivise. Vorremmo anche ricordare che qualche giorno dopo si è verificato il primo caso di contagio all’interno del Policlinico .
A nostro avviso quindi, urge trovare una sistemazione diversa ai pazienti COVID ricoverati presso il Policlinico e ciò anche per un duplice ordine di motivi: da un lato a tutela del personale tecnico amministrativo, soprattutto di quelle unità di personale che prestano la propria attività nei locali dell’edificio clinico e dall’altro a tutela degli studenti, dei dottorandi degli specializzandi e dei docenti dell’Università Magna Graecia che, stante l’attuale situazione che paralizza le sale operatorie, la maggior parte delle Unità Operative e le sale operatorie, non è in grado di erogare i servizi (didattica, ricerca e assistenza) propri della sua “mission”. Non vorremmo, infine, che il perdurare di questa situazione emergenziale si tramuti nella chiusura della maggior parte delle Scuole di Specializzazione , dei corsi di Medicina e delle Professioni Sanitarie.
Peraltro è solo il caso di ricordare che i rapporti tra Università e SSR sono disciplinati da appositi protocollo d’intesa definiti tra Rettore e Presidente della Regione e che l’attuazione dei suddetti protocollo è rimessa al Direttore Generale nominato d’intesta tra Regione e Università a cui sono affidati obbiettivi che hanno quale finalità quella di garantire il supporto assistenziale ai corsi di insegnamento universitari. Ciò evidenziato siamo, pertanto, dell’avviso che l’emergenza Covid, per quanto in argomento, debba trovare in una specifica e apposita intesa tra Rettore e Presidente della Regione la soluzione a una problematica, in modo da disciplinare la fattispecie anche al fine di programmare uno sviluppo post emergenza che veda quale investimento strategico, la realizzazione di una specifica realtà che possa essere riferimento per la Regione Calabria per tutte le possibili future minacce epidemiologiche, garantendo alla collettività una risposta adeguata al bisogno di salute pubblica.
Pertanto questa Federazione Provinciale chiede alle competenti autorità universitarie, regionali e provinciali, di attivarsi con determinazione per formalizzare e concretizzare in tempi ristretti questa proposta senza ulteriori perdite di tempo.
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