La rivelazione in anticipo del decreto del governo con cui si chiudono Lombardia ed altre 14 province ha creato il panico e la corsa di molti calabresi all'ultimo treno per tornare a casa. Un "esodo" che potrebbe caro sulla tenuta del servizio sanitario regionale alle prese con l'emergenza del Coronavirus. Il presidente regionale dell'Aaroi Emac Domenico Minniti, ieri sera prima dell'ufficializzazione del DPCM, proponeva la creazione di un "firewall" per impedire l'ingresso in Calabria.
"Non so ancora, al momento in cui scrivo, se la bozza del nuovo DPCM subirà modifiche o integrazioni. Se dovesse essere confermata la classificazione come zona rossa dell’intera Lombardia e delle provincie di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria il provvedimento, draconiano come si suol dire, sarebbe indicativo dell’estrema gravità di una situazione tendente ormai a shiftare dallo stato di maxiemergenza a quello
di calamità sanitaria".
"Sono proprio i miei stessi colleghi lombardi- racconta il presidente del sindacato degli anestesisti rianimatori-, cui vanno tutta la solidarietà e l’affettuoso mio incoraggiamento, a denunciare la prostrazione del loro sistema sanitario, certamente il più efficiente del Paese, nel sostenere un peso ormai difficilmente sopportabile. Le unità operative di Rianimazione della Lombardia sono soprasature e giunge voce della iniziale ricollocazione nelle terapie intensive delle regioni vicine di pazienti Covid-19 negativi necessitanti di ventilazione assistita. E se gli otto posti letto per centomila abitanti delle rianimazioni della Lombardia sono già sold out quando probabilmente non è ancora stato raggiunto il picco, la Calabria, con i suoi quasi cinque posti letto per centomila abitanti non può che tremare al pensiero che sia raggiunta dal virus".
"Se pertanto lo scopo del Governo, pesante ma purtroppo assolutamente condivisibile, è quello di creare un firewall di protezione per il resto del Paese, la domanda che mi nasce spontanea, allora è, perché non chiudere anche la Calabria? Gli indiscriminati tagli degli ultimi dieci anni alle risorse e le drammatiche ripercussioni sui cittadini, su cui spero, passata la buriana, vogliano intervenire definitivamente Procure e Magistratura Contabile, hanno messo in ginocchio il nostro sistema sanitario, rendendolo vulnerabile e probabilmente non in grado di fronteggiare una simile calamità. Oggi la Calabria ha il minor numero di contagi del Paese. Potrebbe essere, quella di blindarla in entrata ed in uscita, un’opportunità da cogliere al volo. Significherebbe un grosso risparmio in termini di vite umane ed un risparmio di risorse spendibili, in questo momento, anche differentemente", chiosa Minniti.
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