Coronavirus. Mirarchi (CdV): "Bisogna fermare l'esodo verso Sud, servono misure drastiche"

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images Coronavirus. Mirarchi (CdV): "Bisogna fermare l'esodo verso Sud, servono misure drastiche"
Antonio Mirarchi
  16 marzo 2020 14:19

Il consigliere comunale Antonio Mirarchi interviene sull'emergenza Coronavirus.

“Vorrei pure io rivolgere l’appello che in questo momento si sta indirizzando alle massime cariche del Governo. Ma in particolare vorrei parlare al premier Conte e ai ministri Speranza, Boccia e Provenzano nonché ai governatori delle regioni del Mezzogiorno, affinché, in base alle rispettive competenze e poteri, varino presto misure ancora più stringenti, anzi direi drastiche considerato che non è il momento delle mezze misure, al fine di controllare, anzi forse meglio arrestare subito, l’esodo di massa verso il Sud iniziato il weekend della scorsa settimana, e purtroppo ancora in corso, a causa del dilagare del Coronavirus in vari territori dell’Italia settentrionale. Di più Lombardia e Veneto, ma anche Emilia, che da sempre ospitano tantissimi meridionali trasferitisi lì per ragioni di lavoro o di studio, sono infatti ormai da settimane alle prese con i nefasti effetti del Covid-19. Una malattia virale che, soprattutto in Lombardia, sta mietendo centinaia di vittime. Fatto – ha aggiunto – che ha determinato un flusso, incontrollato e massiccio, di gente originaria del Meridione, fra cui anche calabresi e catanzaresi naturalmente, in fuga verso la terra natia. Una realtà abbandonata in passato, perché incapace di offrire occasioni di realizzazione professionale, però adesso di nuovo ambita per la sua relativa resistenza al diffondersi del virus. Peccato, però, che seguitando ad agire in modo sconsiderato e incontrollato, si potrebbe arrivare a far precipitare la situazione anche qui dove per giunta, a differenza del Nord, non siamo in grado di fronteggiare un’eventuale esplosione del contagio. Impennata che avrebbe effetti dirompenti, portando al collasso delle già fragili strutture sanitarie locali. Dato a cui gli ‘emigranti di ritorno’ non hanno pensato o, peggio, pur immaginandolo o sapendolo, se ne sono infischiati. Un atteggiamento scellerato, inconcepibile, che oggi mette a repentaglio la sicurezza di tutti”.

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Ad assumere questa forte posizione è stato il consigliere comunale di Catanzaro da Vivere, Antonio Mirarchi, che con un comunicato stampa ha espresso grande preoccupazione per quanto sta avvenendo negli ultimi giorni in cui la grave minaccia del Covid-19 si va facendo sempre più concreta: “Ribadisco la mia perplessità e lo sconcerto di fronte a quanti decidono di giungere qui senza alcuna precauzione o addirittura evitando di sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal protocollo ad hoc contenuto nel Dpcm Conte, con la conseguenza di innalzare il tasso di rischio per se stessi e le famiglie oltreché la collettività, ma proprio per questo sarebbe il caso magari di predisporre un temporaneo blocco dei trasporti pubblici nazionali e uno stringente controllo ai confini di ogni regione meridionale. Forse l’unica maniera, seppur brutale è chiaro, di limitare tali stupide, e pericolose per il prossimo, partenze”. Ma le riflessioni dello stesso Mirarchi continuano con un altro importante capitolo, dedicato alla tutela del personale sanitario: “È necessario far effettuare i tamponi a loro, anche se non presentano sintomi poiché l’incubazione potrebbe essere asintomatica. Senza, invece, si rischierebbe il vicendevole contagio tra clinici e pazienti. È vero che i tamponi potrebbero non bastare a coprire una così ampia necessità, ma bisogna trovare di concerto con le autorità competenti la maniera per tutelare chi ogni giorno combatte in prima linea per la collettività e ora si trova, come se non bastasse, anche con ridotti mezzi di protezione efficaci. Mi riferisco a tute, guanti e mascherine, pur se una piccola parte di queste ultime è arrivata grazie alla raccolta fondi promossa da varie associazioni che si sono adoperate in modo esemplare. Ma come ovvio – ha affermato ancora – non basta al sempre crescente fabbisogno".

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"Sarà forse banale dire tutto ciò, ma lecito esprimere tali patemi, da cittadino e amministratore, per cui bisognerebbe trovare presto una soluzione. Stesso dicasi per i macchinari della rianimazione, vitali in questa grave emergenza, che tardano purtroppo ad arrivare malgrado la richiesta”. La chiosa del consigliere consiste in un messaggio al governatore Santelli: “Dalla presidente vorrei sapere se ha concepito un piano d’emergenza nella denegata ipotesi di un picco troppo alto da fronteggiare con misure e mezzi ordinari allo scopo di usufruire della rete ospedaliera pubblica e privata".

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"Faccio l’esempio della nostra città, invocando un coordinamento fra Pugliese, Policlinico universitario, che nel frattempo è stato già predisposto per affrontare un’eventuale emergenza, e nosocomi privati quali il Sant’Anna Hospital, Villa Bianca, Villa del Sole e così via”.

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