"La diffusione del Coronavirus nel nostro paese ha imposto ai cittadini di seguire scrupolosamente norme igieniche e comportamentali a tutela della salute individuale e pubblica. Tra le prime misure segnalate, è stato ritenuto fondamentale esortare a lavarsi le mani accuratamente, pressoché costantemente, durante la giornata. Ma come può essere possibile seguire questa pratica se molti cittadini di Cosenza non hanno l'acqua nelle loro case che per poche ore al giorno?".
Il problema viene sollevato da Nicola Morra Presidente della Commissione parlamentare antimafia che vive a Cosenza. "In queste ore - spiega Morra - mi stanno giungendo diverse segnalazioni dai cittadini del centro città e non solo, che lamentano la penuria idrica dalle ore del pomeriggio fino alla mattina successiva.
Non può essere tollerato che tante persone non siano messe in condizioni di seguire le regole stabilite a livello nazionale, e di conseguenza di non poter seguire tutte le procedure atte a contrastare la diffusione del virus. È importante ricordare che non tutti gli appartamenti della città sono muniti di cassone, mancante ovviamente nelle case dei meno abbienti.
Chi è povero può beccarsi il virus, dunque, e contagiare tantissimi altri individui? È così che intendiamo bloccare la sua diffusione? Il sindaco della città - conclude il Presidente Morra -, la massima autorità sanitaria sul territorio, e Sorical si attivino affinché l'acqua corrente rimanga nelle case di tutti H24, poiché ci sono tanti cittadini che per svariati problemi hanno serie difficoltà ad uscire da casa per approvvigionarsi d'acqua anche per lavarsi".
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