d STEFANIA PAPALEO
Paziente sospetta Covid dirottata dall'ospedale di Soverato a Catanzaro? Si, ma non per negligenza. Piuttosto per mancanza di tamponi. Proprio così. La spiegazione arriva direttamente dal primario del pronto soccorso, Carmine Zurzolo, testimone di quanto accaduto ieri mattina all'arrivo di un'anziana soccorsa dal 118 nella sua abitazione di Davoli Superiore.
L'ultimo test era stato utilizzato quattro ore prima, per uno dei tantissimi casi che l'ospedale di Soverato si è trovato a seguire dall'inizio dell'emergenza ad oggi. Ecco perchè quando la donna, con febbre e senza desaturare, nel primo pomeriggio di ieri è stata portata presso l'ospedale di Soverato, ai sanitari di turno la decisione più naturale è sembrata quella di consigliare il trasferimento della paziente all'ospedale "Pugliese" di Catanzaro, dove avrebbe potuto essere sottoposta subito a tampone dal Laboratorio di Microbiologia e Virologia.
Questa mattina è giunto per fortuna l'esito negativo del test, mentre l'Asp, sulla base della segnalazione giunta dall'ospedale di Catanzaro, aveva già provveduto ad avviare un'indagine interna per fare chiarezza sull'episodio. Al primario Zurzolo, che già nel tardo pomeriggio di ieri si è premunito di reperire altri test, l'amaro in bocca per un "incidente di percorso" che ha rischiato di mettere in secondo piano l'abnegazione con cui tutto il personale sanitario dell'ospedale di Soverato sta affrontando l'emergenza da Covid-19, con l'accettazione di decine e decine di pazienti che vengono prima portati nella tenda del pre triage per una valutazione, prima di essere sottoposti a tampone e ricoverati in isolamento.
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