di CLAUDIA FISCILETTI
La didattica a distanza è divenuto uno strumento necessario per le scuole di ogni ordine e grado. Dopo la decisione del Governo di chiudere scuole ed università a causa dell’emergenza coronavirus, per ovvie ragioni, gli addetti ai lavori hanno immediatamente pensato a quali soluzioni utilizzare per far si che gli studenti potessero continuare le loro lezioni. Nella fattispecie, l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro non ha perso tempo per organizzare una didattica a distanza che potesse permettere agli studenti di continuare con i loro corsi.
“Sin dal giorno in cui il Ministero ha detto che avrebbero chiuso le scuole di ogni ordine e grado, noi dell’Accademia abbiamo immediatamente iniziato a pensare quale soluzione tecnica adottare”, afferma Maurizio Lucchini, professore che all’Accademia si occupa delle materie informatiche e creatore della piattaforma -anzi, delle piattaforme- su cui gli studenti possono attingere per far si che il covid-19 non fermi anche le loro lezioni.
Tra le diverse Accademie di Belle Arti nazionali, quella di Catanzaro è stata una delle prime ad attuare un “piano di salvezza”. “Già dai primi giorni di marzo abbiamo iniziato a fare dei test con classi numerose -circa 90 studenti- in modo da verificare il corretto funzionamento della piattaforma”, spiega il professore Lucchini che ha voluto renderla accessibile e funzionale usando delle soluzioni che potessero andare incontro alle esigenze di tutti gli studenti, anche di coloro che talvolta hanno problemi di connessione.
“Per questo non abbiamo solo una piattaforma, in cui i docenti possono inserire i video con la spiegazione della lezione interagendo con gli studenti in tempo reale, ma ne abbiamo ideato anche un’altra con un sistema di autoapprendimento, in cui gli insegnanti possono caricare le loro lezioni video registrate e alcuni test che l’allievo può fare autonomamente. Queste sono le piattaforme che formano la nostra didattica a distanza”, continua il professore Lucchini, ovviando al problema per cui talvolta gli studenti non sempre riescono a seguire la lezione in tempo reale e quindi hanno la possibilità di recuperarle in un secondo momento per stare al passo con la lezione del giorno dopo.
E gli studenti cosa pensano questo metodo d’insegnamento, reso necessario dal delicato momento storico che stiamo vivendo? “L’appoggio che l’Accademia ha dato a noi studenti, assecondando le esigenze di tutti, ha fatto in modo che dopo un primo momento di titubanza, fossimo molto soddisfatti della didattica online”, afferma Anna Giulia, studentessa dell’Accademia, che aggiunge: “Proprio il professore Lucchini si è adoperato per darci un tutorial che ci spiegasse quali sono tutti i funzionamenti delle piattaforme”.
E’ un lavoro tecnico che è in continua evoluzione, che cresce in base alle esigenze. “La didattica a distanza, per esempio, è difficile per i laboratori che prevede l’Accademia, come quelli di scultura e pittura, in cui gli studenti devono lavorare manualmente. Quindi stiamo lavorando ad una terza piattaforma che utilizzerà la realtà virtuale”, continua Lucchini che poi dà la sua impressione su come gli studenti stiano gestendo questa novità: “Da loro sto avendo feedback molto positivi”.
Ma la didattica a distanza non riguarda solo le lezioni, bensì anche gli esami -che all’Accademia iniziano proprio oggi- e le lauree. Ancora una volta è Lucchini a spiegare il sistema che verrà utilizzato: “Abbiamo fatto un grosso lavoro di preparazione e ci siamo concentrati in particolare sugli aspetti di tipo legale. Si rischia che l’esame possa essere invalidato per una serie di motivi, magari perché si potrebbe pensare che uno studente abbia dietro lo schermo dei foglietti con le risposte. Noi invece abbiamo pensato ad uno svolgimento dell’esame a prova di ricorso”.
Con questa premessa positiva, sul successo della didattica a distanza, si potrebbe pensare che questo metodo possa essere utilizzato non solo per ovviare all’emergenza coronavirus, ma anche in un periodo successivo al covid-19. “Penso di si, la didattica online potrà essere usata anche successivamente al coronavirus. Già molte università straniere l’hanno utilizzata”, continua il professore Lucchini: “Ci ha permesso di fare anche cose che prima non riuscivamo a fare. Ad esempio abbiamo attuato moltissimi cicli di conferenze, tramite la piattaforma online, con docenti di tutta Italia, che prima non potevano raggiungere personalmente l’Accademia per questioni logistiche. Ci saranno anche delle conferenze in cui saranno ospiti dei docenti stranieri”.
E’ evidente come il coronavirus non sia riuscito a fermare l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.
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