Coronavirus. Radicali Italiani: “No alla repressione nelle carceri. Servono misure alternative”

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Il simbolo di Radicali Italiani
  08 marzo 2020 20:33

“Se è difficile per chiunque vivere in questo periodo con i provvedimenti di contenimento del virus, lo è a maggior ragione per chi vede ristrette le sue libertà, chi è detenuto. 

 

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Una situazione che è esplosiva, per sovraffollamento, strutture carenti e personale insufficienti, diviene oggi fuori controllo in molte realtà. Da una parte vi è il rischio di contagio all'interno, con una sanità impreparata a gestire la situazione qualora divenisse realtà. Dall'altra la possibilità di ulteriori rivolte è evidente ed è impensabile utilizzare la semplice repressione". 

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Lo dichiarano Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, Segretario, Tesoriera e Presidente di Radicali Italiani che aggiungono:"Le restrizioni messe in atto per i detenuti aggravano il loro isolamento e la disperazione. 

 

La decretazione d'urgenza, spesso utilizzata a sproposito, qui potrebbe consentire il temporaneo ampliamento delle misure alternative al carcere e, a livello delle singole strutture, si dovrebbero estendere di molto le possibilità di contatti telefonici con famigliari e amici che oggi non possono andare a trovare chi è in carcere. Non occuparsi del dossier carcere subito significa porre le premesse per alimentare una situazione che sta per fuggire di mano completamente".

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