Il coronavirus è in questo momento il vero nemico da combattere. Con le armi della scienza applicata non soltanto alla medicina ma a tutti i nostri modi di essere nelle manifestazioni relazionali della nostra vita quotidiana. Cambiano infatti diversi stili di vita per evitare l'eventualità di contagi. Chiamiamoli, questi cambiamenti, regole emergenziali necessarie. Precauzioni.
In queste ore di preoccupazione anche piccoli accorgimenti possono essere di ausilio. In una email pervenuta al nostro giornale inviata da un medico di famiglia di Catanzaro è chiamato in causa il mestiere del cronista da strada quando è impegnato nella raccolta di notizie attraverso le interviste volanti a personaggi di ogni genere, utilizzando i mezzi tecnici per catturare le dichiarazioni e poi farle riascoltare. In tempi di contagi, la considerazione della professionista può anche essere occasione generalizzata per rivedere alcuni comportamenti.
Ecco cosa è scritto nella email e che va letto in senso generalizzato.
"Un'osservazione riguardo le interviste che vengono effettuate in questo periodo per i continui aggiornamenti sul coronavirus. Sono un medico di medicina generale. Ho osservato più volte come, durante le interviste trasmesse a medici, operatori e passanti nelle zone colpite dal Covid-19, il giornalista, pur mantenendosi a debita distanza dall'intervistato, utilizza in maniera scorretta il microfono, verosimile strumento di trasmissione di virus e batteri. Non sarebbe il caso di prevedere l'utilizzo di mascherine idonee per salvaguardare la salute dei giornalisti e delle persone coinvolte? ” (encos)
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