Coronavirus. Scuole e Università, il Governo decide domani. Abramo e Santelli chiedono di chiudere. La Prefettura: "Non potete emettere ordinanze"

di STEFANIA PAPALEO

Sull'eventuale chiusura di scuole e università per l'emergenza "Coronavirus" solo il ministero della Salute ha poter decisionale. Nè il presidente della Regione Calabria, Iole Santelli, nè il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, potranno emettere alcuna ordinanza in tal senso. Per la precisione, nessun sindaco potrà farlo. E, per spazzare ogni dubbio, ci penserà il prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandini, ad avvisare i primi cittadini. Ogni decisione, dunque, è rinviata a domani mattina, quando a Roma si riunirà il tavolo tecnico finalizzato proprio ad assumere i provvedimenti ritenuti necessari anche per le regioni del Sud Italia, Calabria compresa.

Il chiarimento è arrivato al termine del vertice che si è svolto presso la Cittadella regionale, tra il neo Governatore, il prefetto e il sindaco di Catanzaro. Tanto che già la presidente Santelli, dopo alcune indiscrezioni circolate circa la sua volontà di predisporre un'ordinanza di chiusura, aveva diffuso un chiarimento per spiegare che la sua era una proposta di Ordinanza che prevedeva la chiusura delle scuole, delle università e la sospensione delle manifestazioni pubbliche, nonché misure relative al controllo aeroportuale per il transito nazionale, l’istituzione di un ulteriore numero verde gestito dalla Protezione Civile Regionale e dal Dipartimento Sanità, l’adozione di misure precauzionali relative alle persone che arrivano in Calabria dalla cosiddetta “zona rossa” (intendendo, perciò, gli 11 comuni interessati dalle misure più restrittive e le zone ad alto rischio, Cina e Corea)".

Una proposta già spedita al vaglio del comitato tecnico scientifico della Protezione Civile Nazionale, che attende di ottenere la eventuale controfirma del Ministro della Salute domani mattina.

Nelle more, tuttavia, nè la presidente Santelli, nè il sindaco Abramo hanno intenzione di stare con le mani in mano. Dunque, entrambi hanno già provveduto a sollecitare il Ministero ad emettere l'ordinanza, tenendo conto della peculiarità della situazione calabrese che vede un ritorno imponente sul territorio da parte delle persone provenienti da zone a rischio.

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