"Questa mattina sono rimasti sulla sponda calabrese dello Stretto centinaia di persone, tra medici, infermieri, magistrati e forze dell'ordine che non sono riusciti a trovare posto sull'unico traghetto mattutino per Messina".
Lo denuncia il sindaco di Messina Cateno De Luca a proposito della riduzione delle corse delle navi sullo Stretto di Messina.
Il sindaco cita il caso di una dottoressa "che, dopo avere tentato di imbarcarsi sia con la macchina che a piedi senza riuscire a trovare posto, si è sentita rispondere di ritornare per la nave delle 19,10, e nel frattempo in ospedale il suo servizio è rimasto interrotto".
"Proprio perché la situazione che si è verificata stamattina, subito dopo l'entrata in vigore delle disposizioni del decreto del ministero dei Trasporti era ampiamente prevedibile - sostiene De Luca - già nei giorni scorsi mi ero fatto promotore di una richiesta di intervento per la modifica e l'integrazione delle disposizioni".
Per il sindaco di Messina "la riduzione delle navi è un provvedimento che io stesso avevo richiesto così come era stato adottato per gli aeroporti, perché l'accesso incontrollato ai nostri porti ci ha reso un punto nevralgico nella diffusione del contagio". "Ma contesto e rifuggo da provvedimenti insulsi - conclude De Luca - adottati senza tenere conto del reale volume del traffico passeggeri sullo Stretto, composto da tutte quelle persone che ogni giorno viaggiano per prendere servizio nei propri posti di lavoro e garantire che i servizi essenziali vadano avanti".
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