*Salvatore Tolomeo
Con immenso piacere ho scoperto la vostra testata giornalistica segnalatami da amici di Catanzaro e ne ho apprezzato la linea editoriale di imparzialità.
Da catanzarese da 50 anni a Milano e Presidente della Associazione Calabrolombarda, trovandomi a Catanzaro, il 16 marzo, attraverso art.21 di Calabria TV e un giornale online, ho fatto appello alle istituzioni calabresi di prodigarsi per far rientrare i tanti ragazzi rimasti al Nord senza lavoro e senza impegni di studio. Ora leggo lo straziante appello di Claudia Greco da voi pubblicato oggi (LEGGI QUI).
Sempre oggi 5 consiglieri regionali del PD hanno inviato una petizione alla Presidente Santelli per organizzare il rientro di questi ragazzi rimasti senza soldi e l'affitto da pagare mentre in Calabria le loro famiglie vivono uno preoccupante stato d'ansia.
Abbiamo potuto constatare che la neo Presidente non intrattiene relazioni all'infuori del suo cerchio magico e quindi ogni consiglio o appello a lei rivolti cadono nel vuoto istituzionale. Forse sarà sensibile alla richiesta delle opposizioni.
Se ci avesse dato ascolto un mese fa, questi problemi sarebbero già stati risolti col rispetto delle norme e della sicurezza, allora possibile più che oggi.
Siamo tutti consapevoli della gravità del momento, ma non ci ha fatto piacere essere ripudiati senza avere prove e certezze di essere portatori di contagio.
Sono rientrati in quei giorni 14.000 calabresi dal Nord regolarmente registrati all'ASP della Calabria e che subito si sono messi in quarantena domiciliare presso le loro abitazioni senza che nessuno sia risultato positivo. Per gli irregolari arrivati senza registrazione
(circa 15.000) sarebbe stato compito di ASP e Comuni controllarli al loro arrivo con bus e treni, cosa che non risulta sia avvenuta. E per fortuna la Calabria, a parte le RSA, è rimasta quasi estranea alla pandemia. Più per il comportamento dei cittadini che per i meriti delle istituzioni regionali.
Senza nessuna polemica ma per un senso di solidarietà per chi ha già sofferto ad andare al Nord a trovarsi un lavoro precario per studiare o farsi un avvenire decoroso.
*Associazione Calabrolombarda - Milano
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