Coronavirus. Torna al lavoro il cardiochirurgo del Policlinico Mater Domini messo in quarantena tra le polemiche della Fimmg

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Il dottore Pasquale Montilla nel suo studio con la mascherina
  09 marzo 2020 16:08

Rientra in servizio il cardiochirurgo del Policlinico universitario del Mater Domini di Catanzaro che era stato messo in via precauzionale con certificazione medica di isolamento fiduciario dal 25.02 al 9.03  per il contenimento dei contagi da Covid-19 (codice V29) dal suo medico  Pasquale Montilla, oncologo (LEGGI QUI).

Una decisione contestata dal sindacato medici FIMMG regionale "per avere agito - secondo tale sindacato -  in modo arbitrario e con atteggiamento professionale  autoreferenziato"  a tal punto che il sindacato aveva proposto addirittura incomprensibili provvedimenti disciplinari (LEGGI QUI)

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E, così, il cardiochirurgo  rientra  in servizio presso il suo reparto di cardiochirurgia del Policlinico Universitario avendo ottemperato a quanto stabilito dalle normative di autotutela e di profilassi necessarie considerato che lo stesso era stato in servizio come visitor a Milano per un stage cardiochirurgico al S.Raffaele di Milano luogo dove vi erano stati ricoverati con gravi complicanze  COVID-19.

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Ed è lo stesso Montilla  raggiunto al telefono a confermare quanto già dichiarato in risposta alla FIMMG regionale.

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"Questo sindacato non rappresenta alcuna società scientifica. Le attuali rapide drammatiche notizie - spiega - in merito ad una grave diffusione epidemica in poco meno di una settimana sul territorio nazionale del contagio da COVID-19 con il riscontro di un elevato numero di decessi ed elevata amplificazione esponenziale di nuovi casi di contagio diretto interumano  e le drammatiche iniziative di precauzione assoluta del governo, documenta l'inutile contestazione ai miei danni e in violazione del più elementare rispetto deontologico.Vorrei ancora continuare a precisare che in accordo con la direzione sanitaria del policlinico Universitario Mater Domini e con il servizio INPS è stata applicata  la circolare Hermes a tutela del cardiochirurgo e a garanzia dei pazienti in regime di ricovero ospedaliero presso il Policlinico Universitario Mater Domini". 

"Stesso percorso è stato condiviso con serenità,in ottemperanza all'ordinanza della Regione Calabria  con i colleghi del  Dipartimento di Prevenzione dell'ASP di Catanzaro, la dottoressa Nisticò e  il dottore De Giorgi con applicata attiva sorveglianza giornaliera del paziente ritenuto a rischio di contagio da COVID-19 e in isolamento fiduciario.

Si dice "fermamente convinto che molti colleghi  non hanno digerito la scorrettezza subita da quanto dichiarato in modo diffamatorio da qualche sindacalista di categoria che ha, in modo tendenzioso, fatto credere che la posizione di censura fosse stata anche condivisa dal Dipartimento della Salute della Regione Calabria. Un fatto gravissimo - spiega Montilla -  ovviamente precostituito che sarà oggetto di indagine giudiziaria da parte dell'autorità preposta.Ho semplicemente applicato, con logica serrata prima di qualunque documento che subordini l'etica a principi di razionamento, il codice di deontologia medica. E il codice parla chiaro come già espresso nel principio della tutela alla salute a garanzia dello statuto antropologico.Inoltre l''Epidemic Intelligence Service  (CDC USA) da cui ho estrapolato argomenti scientifici attuali in merito all'epidemia da Covid-19  che sta evolvendo verso una reale pandemia dalle possibili evoluzioni drammatiche  conferma quanto sia stato utile avere blindato da medico un possibile focolaio di contagio su più fronti e per avere intuito la necessità di applicare tale procedura sanitaria precauzionale con ampia discrezionalità professionale che il mestiere del medico impone".

E ancora: "L'epidemia da COVID-19 sta per interessare la medicina delle catastrofi, ci troviamo di fronte ad un virus di classe IV con sequenze genetiche e primer di attivazione interessanti. Sappiamo - conclude Montilla - come  interagisce con l'ospite umano con specifiche proteine di attacco e recettori di aggancio con mutazioni amplificate e potenzialmente quindi letale per la specie umana. Adesso quello che conta, neutralizzata la diffamazione aggravata a mezzo stampa da parte della FIMMG regionale e il lesivo tentativo di un danno d'immagine professionale, è mia intenzione continuare a garantire con la serenità che mi distingue una assistenza serena ai miei pazienti  da questa potenziale nuova minaccia virale  letale  in collaborazione professionale  con colleghi di ampio spessore scientifico e umano presenti sul territorio calabrese".

 

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