
Ventimila mascherine al giorno che presto diventeranno 30mila, per aiutare il personale medico a fronteggiare il Coronavirus: un'azienda toscana le sta realizzando a partire da pezze di tessuto non tessuto, quello usato per proteggere le piante in inverno, capaci di trattenere l'aerosol.
L'idea è stata del governatore toscano Enrico Rossi, che l'ha annunciata nei giorni scorsi.
Le mascherine prodotte fin qui, si spiega dalla Regione, sono quasi 100mila: le specifiche sono state inviate ieri al ministero della Sanità e la Regione Campania in questi giorni ha chiesto informazioni. Il nome dell'azienda produttrice, così come dell'azienda fornitrice del Tnt, è oggi coperto da riservatezza per evitare che si scateni una 'corsa agli ordini': la Regione sta cercando altre aziende per aumentare il volume della produzione e soddisfare le esigenze del sistema regionale, ed è già stata individuata un'azienda che produrrà camici con la stessa materia prima.
Il Tnt, fatto di polimeri sintetici e tipicamente utilizzato per i teli che proteggono le piante dal freddo, secondo le analisi di laboratorio commissionate dalla Regione ha una capacità di tenuta che va dal 96% al 100% dell'aerosol con cui si diffonde il Coronavirus, pari alla tenuta del materiale delle normali mascherine chirurgiche.
Le mascherine prodotte sono destinate comunque non ai punti nevralgici dell'emergenza, ma soprattutto a pronto soccorso e medici di medicina generale.
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