La senatrice di Italia Viva, Silvia Vono, sull'emergenza economica al Sud.
“Il perdurare dei provvedimenti di chiusura delle attività e la restrizione alla circolazione della popolazione non può lasciarci impassibili riguardo all’aggravarsi del danno economico che si paventa all’orizzonte per tutta una categoria di imprenditori ed attività che sono il motore centrale dell’economia dell’intero Paese. Per far fronte ad esigenze immediate, ho accolto positivamente le istanze delle categorie produttive predisponendo giusti emendamenti al DL CuraItalia, condivisi con altri colleghi parlamentari, che siano di incentivo per un recupero del settore e un’accelerazione al ritorno alla normalità".
"Sebbene il periodo è emergenziale la politica non può rimanere immobile sul quotidiano ma ha il compito di pensare e mettere in atto strategie che diano respiro al Paese ascoltando il cuore propulsivo dei territori e promuovendo azioni sinergiche che possano assicurare la continuità imprenditoriale e il mantenimento dei livelli occupazionali, anche degli operatori stagionali. Al sud e in Calabria la filiera turistica che coinvolge la ricettività, la ristorazione, i tour operator, le agenzie di viaggio, i servizi di spiaggia, settore fondamentale e primario di attività produttive, è quella che risentirà della crisi coronavirus più di tutti gli altri con grave penalizzazione non solo delle aziende direttamente interessate ma coinvolgendo i vari indotti lavorativi che gravitano attorno, per un tempo che si protrarrà più a lungo di una semplice stagione estiva".
"I provvedimenti emergenziali del Governo, seppure necessari, non bastano a colmare le istanze provenienti da tutto il mondo della piccola e media impresa. Penso, al flusso turistico produttivo dello Jonio e del Tirreno e al grave danno che le imprese subiranno se non saranno messe in condizioni di ripartire. Zone come la Costa degli Dei che fino ad oggi sono state fiore all’occhiello del turismo calabrese con ricettività internazionale e di alta qualità rischiano di subire un’interruzione del flusso di presenze che potrebbe essere fatale a tutta l’economia regionale. Gli imprenditori coraggiosi che hanno scelto di rimanere in Calabria credendo nelle opportunità offerte da questa meravigliosa terra in un settore che mette in moto altri consumi, investendo i loro beni e il loro tempo, gli addetti ai servizi e tutti i professionisti del settore turistico devono essere tutelati con misure immediate che consentano una ripresa, seppure graduale, ma che possa garantire la prosecuzione delle attività gestite con grandi sacrifici. Mi sento di rilanciare la proposta di Matteo Renzi, sostenuta anche da esperti ed economisti, che riguarda la possibilità per le varie attività imprenditoriali di poter ottenere dalle Banche, con la garanzia fornita dallo Stato, una liquidità immediata in una percentuale di un valore variabile da calcolare sul fatturato registrato nell’anno fiscale precedente. Sarebbe molto più interessante di una cifra a forfait e in grado di garantire di contenere i danni nel medio periodo".
"È chiaro che per consentire a tutti di poter rientrare gradualmente ma, in piena sicurezza, nel mondo del lavoro, la riapertura delle attività, necessaria per la ripresa di un’economia stabile, è strettamente legata all’accesso preventivo e periodico a controlli sanitari come i test sierologici. Mi auspico che la Regione agisca, al di là dei provvedimenti governativi diretti a tutto il Paese, grazie ai poteri di “soggetto attuatore” e alle risorse straordinarie attribuitele proprio per far fronte all’emergenza Covid-19 e pensi magari a stilare ed approvare, nel più breve tempo possibile, un protocollo operativo di identificazione dei contagiati covid-19 con l’utilizzo dei test rapidi e dei tamponi, anche seguendo le linee guida già predisposte in altre regioni".
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