Corruzione all'Asp, l'ispettore Santoro e l'informativa controversa

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Il Tribunale di Crotone
  14 settembre 2019 12:15

di EDOARDO CORASANITI

Emozionato, provato, orgoglioso del proprio lavoro. Di una carriera che, ribadisce, è stata improntata sempre sulla legalità e sulla giustizia. 
Francesco Santoro, ispettore del Nisa (Nucleo investigativo sanità e ambiente), arriva al Tribunale di Catanzaro convinto della sua storia. Dall'altra parte c'è un'indagine della Procura che lo accusa di corruzione in atti giudiziari e falso ideologico in atto pubblico.  Perché 29 anni di Polizia giudiziaria non si cancellano. 

Santoro racconta i fatti della vicenda che lo vedono coinvolto dal luglio 2017: una vecchia indagine che, insieme al collega Francesco Lucia (assolto ieri, LEGGI QUI), avrebbero spedito all’indirizzo della Procura in cui era contenuto un presunto  atto falso al fine di evitare l’iscrizione nel registro degli indagati del direttore amministrativo dell’Asp, Giuseppe Pugliese, in cambio di un posto di lavoro che quest’ultimo avrebbe procurato alla figlia di Santoro.

E' proprio su questo che c'è qualcosa che non quadra: l'ispettore del Nisa viene indagato per un contratto a tempo indeterminato, quando invece alla figlia viene stipulato un'assunzione di soli 3 mesi con una ditta privata, come viene anche ammesso dal pubblico ministero durante l'udienza al Riesame.

E ancora: ad assumere la figlia non è Pugliese, ma un'altra persona, Filippo Pietropaolo. Di fatto, secondo i legali Rosa Giorno e Salvatore Staiano e lo stesso Santoro, un particolare importante e decisivo per chiarire la vicenda. 

Ma ci sono altri pezzi del puzzle su cui Santoro, nelle sue dichiarazioni spontanee al giudice Carmela Tedesco, invita a riflettere. La Procura gli contesta che la sua annotazione di servizio fosse falsa. " Grazie a quell'atto stesso, che io ho redatto, però, alcune persone sono state rinviate a giudizio. Dunque si crea uno strano effetto: ciò che per un tribunale è falso, per un altro è vero".

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Con queste convinzioni Santoro andrà avanti in Tribunale, nonostante il rinvio a giudizio di ieri. 

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