Corruzione e droga nel carcere di Siano: oltre 30 imputati chiedono l'abbreviato

di STEFANIA PAPALEO

E' approdata oggi davanti al gup Sara Merlini la brutta vicenda giudiziaria che ruota intorno al carcere di Siano per un vorticoso giro di droga andato avanti grazie a una presunta catena di complicità fino al più alto grado. Dopo a costituzione di parte civile dell'Amministrazione comunale di Catanzaro e del Ministero degli Interni, è stata la volta di una serie di questioni preliminari avanzate dai legali della difesa e rigettate dal giudice, al cui vaglio sono poi finite le richieste di rito abbreviato da parte di oltre 30 imputati e sulle quali si pronuncerà all'udienza già fissata per il prossimo 18 dicembre.

Sarà in quella data che in aula si tornerà a parlare di un quadro accusatorio a tinte fosche messo su dai sostituti procuratori Veronica Calcagno e Anna Chiara Reale, che, all'alba del 15 febbraio scorso, hanno ottenuto dal gip un'ordinanza di custodia cautelare a carico di ben 38 persone, tra cui l'ex direttore del carcere Angela Paravati, il cui arresto destò molto scalpore per la condotta esemplare che da sempre l'aveva accompagnata nella sua carriera di successo. Indagine che nel totale travolse 78 persone, tutte oggi nell'elenco del gup.
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Un “giro” gestito da due sodalizi criminali, in particolare, quello che avrebbe tenuto sotto scacco l'intero carcere, con la complicità di agenti penitenziari compiacenti e grazie alla mancata vigilanza dell’ex direttore e di un funzionario del carcere di Catanzaro al fine, secondo l'accusa, di acquisire la benevolenza dei detenuti per evitare difficoltà di gestione” dell’istituto e “pregiudizi di carriera”.

Il resto nelle carte dei magistrato che rappresentano la pubblica accusa.

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