Corruzione in atti giudiziari, nuovo stop nel processo agli imprenditori Sgromo e un finanziere

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L'avvocato Giuseppe Fonte
  24 ottobre 2024 17:05

di STEFANIA PAPALEO

Ancora un nulla di fatto nel procedimento penale pendente a carico dei fratelli Eugenio Sgromo (difeso dagli avvocati Massimiliano Carnovale e Francesco  Gambardella) e Sebastiano Sgromo (difeso dal Prof. Enrico Grosso e dall’avvocato Giuseppe Fonte)  e del tenente colonnello della Guardia di Finanza Franco Albano Formoso (difeso dall’avvocato Francesco Gambardella), accusati di corruzione in atti giudiziari per avere il pubblico ufficiale svolto una consulenza in favore dell’impresa Sgromo relativa al sequestro preventivo di una somma di denaro rispetto alla quale i fratelli Sgromo, avendo aderito alla definizione anticipata delle liti pendenti con la Agenzia delle Entrate, richiedevano la restituzione avendone diritto.

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Questa mattina, il Tribunale di Catanzaro, presieduto da Teresa Lidia Gennaro, in accoglimento dell’eccezione proposta dalla difesa, ha dichiarato la nullità della richiesta di rinvio a giudizio, disponendo nuovamente l’invio degli atti in Procura con la regressione del processo.

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La vicenda, che ebbe grande risalto mediatico per le misure cautelari che a suo tempo vennero applicate nei confronti di tutti gli imputati, nel corso della fase delle indagini ebbe anche, a  beneficio degli imputati, la decisione della Corte di Cassazione che, annullando per Sebastiano Sgromo il provvedimento cautelare per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza (LEGGI QUI), dettò un principio di diritto estensibile alla posizione di tutti gli imputati.

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Successivamente, per ben due volte, è stato disposto il rinvio a giudizio degli imputati in quanto, già in precedenza, a seguito di altra identica eccezione  difensiva accolta dal Tribunale, l’ufficio di procura non aveva rispettato i termini dilatori previsti dalla legge per la notifica della richiesta di rinvio a giudizio agli imputati. Oggi, il nuovo stop imposto dal Tribunale, con il rinvio degli atti alla Procura che dovrò ripartire da zero, rimettendo insieme le carte del procedimento penale.

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