I pubblici ministeri Giulia Scavello e Marika Mastrapasqua, a conclusione della requisitoria, hanno chiesto pene variabili da sei ai venti anni nel processo ‘Inter nos’ in cui sono imputate quindici persone, accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere e corruzione in riferimento ad appalti e forniture dell'Asp di Reggio Calabria.
La pubblica accusa, fra gli altri, ha chiesto la condanna a sei anni di reclusione per l’ex consigliere regionale Nicola Paris, mentre ha chiesto l’assoluzione per Salvatore Idà e il non doversi procedere per l’ex direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria, Rosanna Squillacioti, dell’ex commissario Franco Sarica e per la responsabile dell’ufficio bilancio dell’ente, Angela Minniti.
Le indagini, coordinate dalla Dda ed eseguite dalla Guardi di Finanza, avevano fatto emergere "un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione indeterminata di delitti di corruzione, turbata libertà degli incanti, astensione dagli incanti contro la pubblica amministrazione”. La pena più pesante – 20 anni e sei mesi di reclusione - è stata chiesta per l’imprenditore Antonino Chilà, mentre per Domenico Chilà i pubblici ministeri hanno chiesto la condanna a 19 anni, e per Giovanni Lauro, a 17 anni e sei mesi.
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