Le risorse complessive messe a disposizione nel Pnrr per incentivare la partecipazione delle donne al mondo produttivo e supportare le imprese femminili (nuove o già esistenti) in ogni regione italiana, riducendo il divario territoriale, ammontano a 400 milioni di euro.
E’ quanto emerge dall’analisi condotta dal Collegio del controllo concomitante della Corte dei conti, approvata con delibera 10/2022, in cui la magistratura contabile ha esaminato lo stato di realizzazione dell’intervento previsto nell’ambito della missione 'Inclusione e coesione' del Piano, denominato 'Creazione di imprese femminili', che interesserà 2400 aziende italiane entro il 2026, di cui 700 nell’obiettivo intermedio del secondo trimestre 2023.
La distribuzione delle 1.200 domande sinora presentate, evidenzia la Corte, mostra una marcata disomogeneità territoriale a scapito delle zone meridionali del Paese cui è destinato il 40% delle risorse complessive, rivelando la necessità di strategie di comunicazione specifiche e chiare, per rafforzare la cultura della partecipazione delle donne al mondo imprenditoriale proprio nei territori del Sud Italia in cui il numero delle domande si è rivelato più basso.
Sul tema, la Corte ha invitato il ministero dello Sviluppo economico, come soggetto attuatore, sia a monitorare l’operato di Invitalia, gestore delle attività connesse al progetto, sul rispetto dei principi trasversali previsti dal Pnrr a favore di giovani, donne e Sud, sia a definire al più presto le attività di comunicazione e formazione, con verifica dell’avvenuta pubblicazione di tutti gli atti riguardanti l’intervento previsto dal Piano.
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