Cosenza. Arte, con "Utopie. Natura incondizionata" l'ABA di Catanzaro espone a Villa Rendano

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images Cosenza. Arte, con "Utopie. Natura incondizionata" l'ABA di Catanzaro espone a Villa Rendano

Parte integrante del più ampio progetto "Ceilings Co-Abitazioni" che ha visto in dialogo le ricerche di dieci artisti contemporanei e quattro istituzioni museali cosentine, "Utopie. Natura Incondizionata", a cura di Simona Caramia e Tania Bellini, è destinata ai giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e pensata per gli spazi di Villa Rendano – Museo multimediale Consentia itinera.

  07 luglio 2021 20:07

Parte integrante del più ampio progetto "Ceilings Co-Abitazioni" che ha visto in dialogo le ricerche di dieci artisti contemporanei e quattro istituzioni museali cosentine, "Utopie. Natura Incondizionata", a cura di Simona Caramia e Tania Bellini, è destinata ai giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e pensata per gli spazi di Villa Rendano – Museo multimediale Consentia itinera, in accordo con la Direttrice del Museo Anna Cipparrone. La mostra pone l’accento sulla natura che si è risvegliata, che è rifiorita con l’azzeramento delle attività umane durante il lockdown. Le opere delle giovanissime Michela Intrieri e Marica Zarola propongono, anch’esse, modelli di coabitazione, mostrando l’incondizionato che sovrasta la specie umana, che lo rende egualmente parte del tutto, verso un ritrovato e necessario binomio tra uomo e natura.

Intitolata Spighe, l’istallazione di Intrieri si compone di due materiali: legno e canapa. Non è implicato l’uso di colle, resine, chiodi e viti;  il lavoro è stato progettato con degli incastri, come scelta ecosostenibile, mostrando che esiste un diverso modo di costruire - che va al di là dell’architettura  -  un modo di costruire differente, applicabile in qualunque ambito, in questo caso alla scultura. Difatti, l’installazione è una struttura architettonica che echeggia un elemento naturale, per coniugare origine e utilizzo del materiale all’origine della vita stessa.  Spighe è composta da tre coni in legno, dall’altezza di 2,40 m, che si adattano perfettamente allo spazio circostante: pensata per l’ambiente interno, al fine di creare un dialogo con architettura, fruitore e natura, per entrare in contatto diretto con il luogo.

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L'installazione mostra un’accurata ricerca di materiali innovativi ed ecosostenibili, sottolineando l’importanza dei materiali tessili, che sono ormai stati sostituiti in larga parte da materiali derivati dal petrolio. «Oggi disponiamo di vecchi materiali con nuove caratteristiche – afferma Intrieiri –  che rispondono alle nostre esigenze. Possiamo trasformare scarti in risorse efficienti e di ottima qualità, che alla conclusione del loro ciclo vitale possono fertilizzare il terreno per la creazione di nuove materie prime.  Scegliere consapevolmente i materiali è essenziale per rispettare l’ambiente e l’uomo».

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«Quando si parla di materiali ecosostenibili – continua Marica Zarola –  è importante capire che, un prodotto per far sì che sia davvero eco, ha bisogno di esserlo durante l’intero ciclo di vita, a partire dalla sua produzione fino allo smaltimento dello stesso, tenendo conto anche dell’imballaggio e del trasporto. È importante controllare che l’impatto ambientale dei materiali sia pari a zero, che le materie prime utilizzate siano rinnovabili e riciclabili, che non rilascino emissioni nocive e che la vita di quel materiale sia abbastanza lunga».

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L’intervento proposto in mostra da Zarola è un ambiente unico e immersivo, che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica su una tematica quanto mai attuale: l’inquinamento dei mari. Negli spazi di Villa Rendano il pubblico si trova all’interno di un grande acquario, in cui fluttuano meduse, balene e mante: è una sorta di invasione utopica degli animali marini sulla terra,  ma anche un modo per accorciare le distanze tra ambiente terrestre e marino, tra uomo e natura. Perché nonostante l’inquinamento sia uno dei problemi principali del nostro tempo, ancora l’attenzione globale dei cittadini risulta modesta, in confronto alla mole del problema. «Ecco perché, con le mie sculture, vorrei portare gli animali marini sulla terra, per far sì che la gente possa farsi un’opinione, per far sì che anche a loro possano essere destinate attenzioni e cure. Questa “invasione ad arte” vuole palesare la loro presenza e quindi, l’urgenza di preservare le loro vite».

La mostra sarà visibile sino al 9 settembre 2021 e sarà documentata nel catalogo generale di Ceilings 2020-2021, a cura di Bruno La Vergata.

Ceilings è un progetto dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, cofinanziato dalla Regione Calabria con fondi PAC Calabria 2014-2020, in partenariato con Direzione Regionale Musei Calabria, ICOM Italia, Comune di Cosenza, Fondazione Attilio ed Elena Giuliani, MABOS – Museo del Bosco della Sila, Alma Artis Accademia di Belle Arti di Pisa, Libreria Ubik di Catanzaro.

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