Cosenza, Occhiuto: “La pronuncia del dissesto non cambia la situazione: mi candido lo stesso”

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Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto
  16 ottobre 2019 20:54

“Eravamo ampiamente preparati a questa situazione anche se, com’è ovvio, abbiamo posto in essere tutto quello che era nelle nostre possibilità per scongiurla”.

 

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Il sindaco Mario Occhiuto interviene sulla deliberazione di dissesto promulgata dalle Sezioni Riunite della Corte dei Conti e aggiunge: “In merito, si era già espressa la Corte dei Conti regionale. Paghiamo oggi le conseguenze causate dai debiti pregressi delle precedenti amministrazioni, anzi, nel corso di questi anni abbiamo in parte ripianato la mole debitoria, al di là di ogni previsione. Dispiace che questa sentenza arrivi proprio ora – aggiunge Occhiuto – considerando che avevamo chiesto un rinvio in virtù della proposta di legge nazionale presentata apposta per il riequilibrio finanziario dei Comuni. Avevamo infatti posto in atto alcune misure ad hoc, da completare entro la fine dell’anno. Rispetto alla nostra specifica richiesta di rinvio e al relativo rigetto, non posso fare a meno di rimanere perplesso. Tengo tuttavia a tranquillizzare i cittadini – sottolinea il sindaco – perché sul piano amministrativo e tributario non cambia nulla e non risentiranno in alcun modo di tale stato. Così come non cambia nulla sul piano della mia candidatura a governatore della Calabria – chiosa Occhiuto – Ho dato la mia disponibilità a realizzare un progetto per questa regione e andremo avanti. Non sussistono ragioni di incandidabilità”.

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Occhiuto interviene anche sulla polemica sollevata dal commissario della Lega, Christian Invernizzi: 

"Quello della Lega é un vero e proprio sciacallaggio politico. Il mio operato - aggiunge Occhiuto - é stato assolutamente onesto. C'è un attacco concentrico contro mia persona, perché evidentemente mi temono. La mia volontà di candidarmi alla Regione non è pura velleità. Considerato che per questa città ho fatto tanto, da più parti mi sono arrivate richieste di scendere in campo. Anche il tempismo della Corte dei conti mi lascia perplesso e mi insospettisce. Evidentemente qualcuno sta provando in ogni modo a fermarmi perché sa bene che potrei cambiare il sistema che fin oggi ha governato la Calabria".

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