“E’ veramente grave e inaccettabile che in via Isonzo, 222 le famiglie debbano vivere in mezzo alle fogne che scorrono a cielo aperto. Una situazione simile a quelle che la Tv ci fa vedere vivono numerose popolazioni dell’Africa centrale”. Lo dichiara Sergio Costanzo, capogruppo di FareperCatanzaro.
“Eppure qui siamo in Italia, un Paese moderno, ambito proprio da quelle popolazioni che risiedono in quello stato di disagio e di sottosviluppo. Di chi la responsabilità di questo stato di degrado e di pericolo per la salute dei cittadini residenti”, chiede Costanzo.
“Siamo difronte al consueto gioco dello scaricabarile delle responsabilità tra Comune e Aterp, intanto la gente vive in mezzo ai liquami. Cittadini che esasperati hanno dovuto provvedere autonomamente, munendosi di scale e ferri, per liberare la condotta e ripulire i pozzetti. Urge un intervento del Prefetto in modo da pore fine a questo gioco di competenza ogni qual volta nel complesso edilizio 222 c’è bisogno di un intervento di manutenzione. Questa non sarebbe competenza della task force appositamente creata e tanto pubblicizzata dal sindaco e dell’assessore Longo ? Siamo alle solite “parate” con tanto di roboanti annunci seguiti da foto e belle dichiarazioni, poi qualche taglio d’erba o qualche buca tappata e il lavoro della task force e tutto qui. Ma se non si risolvono i problemi prioritari, quali quelli del corretto funzionamento dei servizi, che funzione ha la task force ? Una fogna che scorre a cielo aperto non dovrebbe avere i crismi della priorità visto che siamo in piena estate e per di più in un insediamento urbano ad alta intensità abitativa”, continua Costanzo.
“C’è concretamente il pericolo per la salute dei residenti. Eppure gli amministratori si sono indignati per le immagine del degrado proprio di questo quartiere che l’inviato di Striscia la notizia, Brumotti, ha fatto vedere in Tv. D’allora cosa è cambiato ? Quali provvedimenti sono stati adottati? Quali fatti concreti il sindaco e la sua squadra hanno fatto seguire per dare al quartiere un senso di normalità? E’ concepibile che i cittadini, rischiando sulla propria pelle, debbano provvedere a rimettere in funzione i loro servizi primari per i quali pagano regolarmente i tributi? Abramo: esci dalla finzione… cinematografica e tocca con mani la realtà che vive la città”, conclude Costanzo”
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