"Quello che sta venendo alla luce dai documenti ufficiali sullo stato del depuratore di Lido è drammatico e inquietante. Il sindaco Abramo ha nascosto alla città la gravità della situazione, sapeva che l’impianto era ai limiti del collasso e invece ha mandato ai cittadini un messaggio rassicurante. Basta leggere il comunicato stampa del 7 giugno scorso in cui si dice testualmente che i rappresentanti dell’Amministrazione (l’assessore Franco Longo, il consigliere Antonio Ursino, il capo di gabinetto Antonio Viapiana e il dirigente Guido Bisceglia) “hanno potuto monitorare l’efficacia del sistema depurativo della città, dalle turbine all’ossigenazione e stoccaggio dei fanghi oltre al nuovo processo di separazione dei fanghi da eventuali rifiuti presenti nel liquame.” Lo spiega Sergio Costanzo, Capogruppo FareperCatanzaro. "Sempre secondo il comunicato ufficiale del Comune, “la corretta lavorazione delle acque di scolo ha confermato l’efficienza dell’impianto, ma ci impegneremo per eseguire tutti gli eventuali interventi finalizzati a migliorare ancora di più, soprattutto durante i mesi estivi, il funzionamento della struttura”. Il mare sporco, secondo i quattro “professionisti del settore”, era colpa del fiume Corace e non del depuratore.Appena venti giorni dopo, il RUP del procedimento del depuratore certifica in un verbale che permane «una condizione di rischio e pericolo imminente derivante dal collassamento dell’impianto di depurazione» e avverte che c’è bisogno di un intervento immediato per evitare «sversamenti incontrollati dei liquami sul suolo e – si legge nel verbale- sul corpo idrico recettore con conseguente inquinamento del tratto di costa interessato». La conferma della gravità della situazione è confermata da un verbale congiunto Comune-Regione datato 1 luglio in cui, tra le altre cose, si afferma che “sono presenti n. 2 sedimentatori primari non attivi e non funzionanti, carichi di liquame e fango che causano esalazioni nauseabonde per probabili inneschi di putrefazione e conseguente produzione di idrogeno solforato».
E invece per il sindaco Abramo e i suoi quattro “professionisti del settore” era “tutto a posto”. Una vergogna infinita, un’irresponsabilità senza fine che non può restare impunita. Il sindaco sapeva tutto ed ha detto alla città che il depuratore funziona e bisogna prendersela con il Corace".
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