
C’è una telecamera accesa prima del rapporto sessuale, una relazione frammentata, un momento in cui il rapporto si incrina e finisce in tribunale.
Un uomo di 45 anni Caraffa è stato condannato a 2 anni e 2 mesi e 20 giorni di reclusione dal giudice Carmela Tedesco.
L’obiettivo dell’uomo sarebbe stato quello di registrare le immagini luci rosse contro la volontà della donna, difesa dall’avvocato Arturo Bova.
In particolare, con violenza e minaccia, l’uomo l’avrebbe portata nella stanza da letto e poi detto: “Vieni qua, spogliati che stasera ti faccio scialare”. E non è finita, perché l’avrebbe costretta a masturbarsi e praticare sesso orale nei suoi confronti, nonché ad avere un rapporto sessuale completo.
Tutto con la webcam accesa.
Il pubblico ministero aveva chiesto 2 anni e 4 mesi di reclusione.
La difesa dall’imputato, rappresentata da Giuseppe Vetrano, nella sua approfondita discussione, ha chiesto l’assoluzione, previa derubricazione del fatto nell’ipotesi di minore gravità.
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