di VALENTINA RONCATI
Il ritorno a scuola "sarà graduale, bisogna essere prudenti": la ministra dell'istruzione Lucia Azzolina, pur desiderando fortemente che i ragazzi tornino in classe, non azzarda date sulla riapertura delle scuole per gli studenti che in queste settimane sono costretti a studiare 'a distanza' e da più parti c'è già chi ipotizza che le scuole riapriranno - se la curva dei contagi lo permetterà - solo a gennaio 2021.
La titolare del Miur non nasconde qualche stoccata ai governatori, veloci a chiudere le scuole, e fa notare che "purtroppo questo è un Paese in cui il ministro non può decidere su chiusure e aperture mentre altre autorità possono farlo". Lei, spiega, "non fa altro che telefonare e provare a parlare con tutti" per far sì per ora che non ci siano altre chiusure e nelle prossime settimane, in modo graduale, si riportare gli studenti delle superiori a scuola. "Il mio operato - dice - è quotidianamente volto a scongiurare il ricorso a soluzioni unilaterali, che in molti casi rischiano di accentuare la dispersione scolastica e le forme di disuguaglianza e di divario che, invece, è nostro precipuo dovere contrastare". E riferendosi, senza nominarla, alla situazione in Puglia - dove il Tar oggi si è riservato sulla decisione relativa alla sospensione dell'ordinanza con la quale la Regione, a fine ottobre, ha sospeso la didattica in presenza in tutte le scuole - afferma che "abbiamo dovuto assistere al disorientamento e allo sconforto manifestati dalle famiglie, dalle forze sociali, dai dirigenti scolastici e dal personale tutto, con riferimento alle disposizioni contenute in alcune ordinanze regionali".
Si allarga intanto la protesta contro la didattica a distanza: la dad oggi a Cuneo si è spostata da casa ai portici del centro, davanti all'ingresso dei licei Peano-Pellico: alcuni ragazzi, con una manifestazione pacifica e pubblica, sostenuti da passanti e negozianti, hanno chiesto di tornare quanto prima "in presenza". Ieri invece, con una circolare del dirigente scolastico, il liceo classico Gioberti di Torino aveva vietato la protesta contro la didattica a distanza dei suoi allievi che da alcuni giorni stanno seguendo le lezioni online seduti fuori dall'istituto.
"Quattro milioni di studenti lontano dalle aule sono una sconfitta per la nazione: si agisca con celerità e certezza. I tentennamenti e l'estemporaneità arrecano solo danni", tuona il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che chiede di intervenire sui trasporti, sul personale scolastico, sui banchi e sul contact tracing per garantire il rientro dei ragazzi in sicurezza.
E intanto arriva una buona notizia: dopo interlocuzioni del Ministero dell'Istruzione con NOIPA e gli uffici competenti del Ministero dell'Economia, si è giunti ad una soluzione riguardo al problema dei pagamenti dell'organico Covid che erano bloccati; nei prossimi giorni questi 75 mila lavoratori riceveranno lo stipendio.
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