Covid fra salute e economia. La riflessione di Saverio Palermo: "Vaccinazione un baluardo antivirus ma ci vuole senso di collettività"

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Il dottor Saverio Palermo
  25 aprile 2021 18:16

Scatta il “liberi tutti”, nel Paese  si diradano le nubi ma ancora di strada per una liberazione completa dal Covid  se ne deve fare tanta. L’auspicio non può che essere che soprattutto la governance nazionale si guardi bene dal ripetere errori che pure ci sono stati nel passato governo. Specialmente per combattere il virus che decima demograficamente ma mette sul lastrico anche il sistema economico del Paese. Specialmente nelle regioni del sud che hanno tanto bisogno di essere rianimate su due versanti: economia ma anche sanità. Il dottor Saverio Palermo che ha ricoperto ruoli importanti nell’Azienda Ospedaliera del Capoluogo di Regione, “Pugliese –Ciaccio” ci propone una sua attenta riflessione che offriamo all’attenzione dei nostri lettori.

di Saverio Palermo

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“Si intravede uno spiraglio di luce . Finalmente !   La campagna vaccinale procede con accettabile efficienza,  le misure  economiche previste   , se reali  e tempestive ,  potrebbero  attenuare  il grave disagio ,la sofferenza e frustrazione di migliaia di famiglie  ; la prevista riapertura delle attività  dovrebbe   consentire una graduale  ritorno alla normalità  .  Il  “  rischio calcolato “  è condivisibile , necessario , improrogabile.

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Due , mi pare evidente , i presupposti  chiave che hanno  reso  accettabile il rischio che pur tale resta : la Gradualità delle riaperture  e la Verifica  che permetta di accertare  in tempo reale  la loro  congruità  rispetto alla  trasversalmente dichiarata  necessità  di garantire  la sicurezza sanitaria ed il controllo della pandemia.

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Le riaperture  , cosi come vengono previste nelle Regioni  a  minor rischio di contagiosità, sono coraggiose fino ai limiti  di accettabilità  per il raggiungimento  della  sicurezza. Non tanto perché le vaccinazioni e le misure  descritte nei protocolli   possano essere inadatte a garantirla, quanto per la probabilità che questi ultimi non vengano rispettati nella loro totalità.

E’ mia opinione che se a questi  ci si fosse  rigorosamente attenuti già prima dell’inizio delle vaccinazioni, il quadro pandemico  sarebbe già stato controllato .

Ma l’evidenza  insegna  che  lo Stato  fatica  a mantenere il controllo del territorio , che basta che anche una sparuta minoranza   deroghi  da quanto prescritto , perché il contagio dilaghi coinvolgendo anche chi si sia dimostrato rispettoso delle regole ,  rimanendo così vittima dell’intemperanza di quanti tali regole non osservano.

Altrettanto evidente  che proprio nelle ore notturne  la minoranza intransigente  approfitti  della ridotta capacità di controllo per dar sfogo  a comportamenti che mettono a rischio la salute collettiva , in una ottusa  interpretazione del concetto  di  autodeterminazione e libertà .

Ora  si riaprono le attività commerciali  e poi ancora i musei  ed ancora le piscine e finanche i teatri con giusti criteri di gradualità  che non sono espressione  di paranoico desiderio di repressione , ma solo  di gestione  delle criticità connesse alla possibile recrudescenza della pandemia permettendo, cosa più importante, l’attuazione di  eventuali  nuove misure correttive per impedirne l’espandersi  .

 Mi fa sorridere , con queste premesse , che si discuta di un’ora in più o in meno del coprifuoco. Mi fa sorridere (un po’ meno )  che  si faccia polemica  sullo slittamento di una settimana o due  di alcune attività importanti, ma di fatto a rischio maggiore  .  Mi amareggia  che dinanzi a migliaia di contagi e centinaia di morti  ancora oggi registrati, l’una o l’altra posizione  diventi   solo pretesto  per un’ incomprensibile strumentalizzazione politica.

La vaccinazione  una volta completata  sarà baluardo fondamentale  nella lotta alla pandemia, ma rischierà di perdere gran parte della sua prevista  efficacia  se non accompagnata   da  onestà intellettuale,  senso della collettività, giusto buon senso .”

 

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