di GABRIELE RUBINO
Si è aperto uno spiraglio. A due giorni di distanza dalla delibera di "riorganizzazione" del Pugliese-Ciaccio, che prevede il taglio di 43 posti letto con l'allontanamento del personale precario, e il giorno successivo ad un vertice in Prefettura alla presenza del commissario Cotticelli, oggi la situazione pare essersi sbloccata. Durante un incontro, in Cittadella, fra alcuni delegati dei lavoratori a rischio licenziamento, il dg facente funzioni dell'ospedale Antonio Mantella e il dg del dipartimento regionale di Tutela della Salute Antonio Belcastro è stata prospetta una soluzione. Quest'ultimo ha riferito di aver sostanzialmente pronta una nota "interpretativa" del recente Dca 135, che il Pugliese aveva inteso in senso restrittivo, ossia con l'automatico venir meno di posti autorizzati e quindi l'aumento dei precari da mandare a casa, oltre a quelli dei famosi 48 mesi. Invece così non sarà.
NO AL TAGLIO POSTI LETTO, IL DCA 135 E' SOLTANTO RICOGNITIVO, RISPUNTA LA LEGGE "SALVA-PRECARI"- Il documento predisposto da Belcastro, che avrebbe l'avallo della struttura commissariale, dovrebbe fondarsi su tre punti. Il primo, teso a scongiurare tassativamente la cancellazione dei posti letto (fra i 43, ricordiamo i 12 della Medicina d'Urgenza nel Dipartimento dell'Emergenza e 15 della Ginecologia universitaria), si fonderebbe sul presupposto del mantenimento dell'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il secondo, e qui siamo alla vera interpretazione, è che il Dca 135, quello delle assunzioni "non nuove" ma soltanto dei decreti dell'ex commissario Massimo Scura validati dai ministeri, è solamente una ricognizione del passato ma non rappresenta l'attuale fabbisogno, preservando tutti gli atti antecedenti. Il terzo, si richiama la legge "salva-precari", approvata nelle scorse settimane dal Consiglio regionale, che apre non solo al mantenimento in servizio fino al 31 dicembre ma anche al "recupero" di chi è stato licenziamento nell'ultimo periodo, quindi i precari del Pugliese che avevano raggiunto i 48 mesi. Ricevuta ufficialmente la nota, Mantella si è già impegnato a revocare la delibera di "riorganizzazione". Lo farà lunedì mantenendo il personale fino a fine dicembre e inviando la nuova documentazione al commissario Cotticelli. Dal dipartimento fanno sapere, inoltre, che l'atto di Mantella stesso sarebbe ai limiti della legittimità poiché di straordinaria amministrazione, mentre un direttore generale facente funzioni si sarebbe dovuto limitare solo a quella ordinaria.
I PRECARI RESTANO FINO AL 31 DICEMBRE, IN ATTESA DI UNA NORMA NAZIONALE CHE LI STABILIZZI- La partita dei precari non è affatto chiusa. Infatti gli stessi lavoratori sono consapevoli che, ad oggi, a fine dicembre dovranno andare a casa. A quel punto si deve guardare a Roma e a cosa succederà in Parlamento. Sempre dal dipartimento fanno sapere che è stata comunque ottenuta la rassicurazione sul fatto che il governo varerà, con una norma nazionale, una modifica al decreto Madia consentendo la futura stabilizzazione dei precari. Inoltre, si lavora alla proroga della validità delle graduatorie vigenti che, stando alla più stringente interpretazione, coincide sempre con la fine dell'anno.
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