Azione non con delegazione (ufficiale) in Giunta ma limitata ad appoggio esterno. Pd dilaniato dopo l'iniziale unità al tavolo del centrosinistra. Generale confusione a trovare la figure giuste visti i tanti 'no' ricevuti. Tutti questi sono elementi che hanno indubbiamente rallentato l'operazione nuova Giunta e nuova maggioranza che il sindaco Fiorita contava di chiudere in dieci giorni.
Il limite temporale è stato ampiamente superato non solo per questi 'intoppi' ma perché all'interno e all'esterno di Palazzo de Nobili hanno agito un paio di consiglieri comunali che la politica cittadina la conoscono da tempo e, in queste fasi, sono diventati un fattore. A molti addetti ai lavori, non è sfuggita la 'ritrovata' coppia Sergio Costanzo e Antonio Corsi. Per plurime ragioni, una certa influenza non può non essere a loro riconosciuta, soprattutto sulle recenti evoluzioni.
Il tandem, che da tempo non aveva in simpatia Antonello Talerico, ha martellato forsennatamente sulla questione del bando rifiuti. Una pratica esiziale, su cui si è giocato la faccia l'assessore Giorgio Arcuri (il prediletto di Talerico), e che alla fine è stato revocato. Primo centro. Il rinforzo si è materializzato con il taglio di un albero in un'area privata su cui è successo un pandemonio. Stesso settore, stessa smagliatura causata. Certo, l'azzeramento della Giunta è stata una scelta del sindaco ma per i due consiglieri la contestuale fuoriuscita dalla maggioranza (e relativo dimagrimento del gruppo di riferimento) non può che aver fatto piacere il ridimensionamento comunale di Talerico.
Raggiunto l'obiettivo, in questi giorni ne è stato fissato un altro. Influenzare, indirettamente, l'assetto della nuova Giunta. A sentire le cronache di Palazzo De Nobili, molti dei 'no' incassati da Fiorita sono stati più o meno suggeriti, Pena l'attivazione di un clima ostile. Si direbbe la forza di chi vive dentro e fuori il palazzo. D'altronde è chiaro, ormai da anni, che i destini di qualsiasi assessore all'Ambiente del Comune di Catanzaro dipendano dalla pressione esercitata da Sergio Costanzo e, in particolare, dai suoi profili social. La stessa che è partita (anche da Talerico, per strane combinazioni contrapposte) per evitare che Azione entrasse formalmente e sostanzialmente in Giunta. Certo, poi Fiorita troverà la quadra nell'alveo politico del centrosinistra, ma questi consiglieri - sulla carta di centrodestra - hanno avuto un peso. Eccome. Chiamala: realpolitik.
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