Crisi di governo, Parentela attacca Centinaio e riaccende lo scontro Nord - Sud

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Il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Paolo Parentela
  15 agosto 2019 23:28

di ANTONELLA SCALZI

«Ormai la frittata è fatta». Così oggi il capo politico del movimento Cinque Stelle ha chiuso la porta in faccia a un possibile ritorno all'alleanza giallo-verde. Il tentativo di marcia indietro targato Matteo Salvini non convince e non piace neppure ai pentastellati calabresi. Anzi. Lo scontro, senza esclusione di colpi tra Lega e grillini si gioca proprio sulla contrapposizione netta tra il Nord e il Sud del Paese. Le parole del deputato catanzarese Paolo Parentela non lasciano margini: è rottura secca.

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Nel mirino il ministro dell'Agricoltura, Gian Marco Centinaio. E per riassumere quello che definisce «il poco rispetto istituzionale e il poltronismo estremo perpetrato dalla Lega in questo periodo» prende ad esempio proprio l'operato di colui che si definisce «leghista sin dal primo vagito». In piena crisi di governo Centinaio nomina Andrea Comacchio direttore dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Una direzione triennale che fa saltare sulla sedia Paolo Parentela al punto da indurlo ha innescare una battaglia serrata sullo stato di emergenza che il governo riconosce ai territori colpiti da gravi eventi meteorologici. Il sospetto targato Parentela è pesantissimo.

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«Proprio in queste ore - sbotta su Facebook il parlamentare - la presidenza della Regione Lombardia ha formalizzato alla presidenza del Consiglio dei ministri e al dipartimento della Protezione civile la 'richiesta di estensione della dichiarazione dello stato di emergenza in alcuni territori per un importo di circa 9 milioni di euro». Cosa c'è di strano? Stando allo sfogo ferragostano di Parentela la tempistica perché lui sembra proprio non avere dubbi: «Siamo pronti a scommettere che verrà accordata in un arco breve di tempo». Eppure generalmente i tempi non sono così celeri e Parentela lo sa. Da qui la stoccata netta: «Altre regioni del Sud Italia stanno rispettando tempi e procedure restando in attesa delle istruttorie da mesi».

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