Tentata estorsione, rapina e violenza privata, prostituzione minorile. Con queste accuse la Procura della Repubblica ha chiesto e poi ottenuto il processo per un sacerdote della provincia di Crotone, G. M., difeso dagli avvocati Lucio Cavallone e Salvatore Staiano. Il dibattimento inizierà il prossimo 9 settembre, quando i legali tenteranno di smontare l’accusa cristallizzata nell’udienza preliminare.
A rinviarlo a giudizio è stato disposto dal giudice dell’udienza preliminare Antonio Battaglia, il quale ha confermato la richiesta del pubblico ministero, Corrado Cubellotti, che ha portato avanti la richiesta già avanzata nei mesi scorsi.
A don Marino viene contestato di aver costretto una minorenne ad avere con lui un rapporto sessuale. In cambio le avrebbe dato vestiti, soldi e un cellulare. Il resto accade dopo che il telefono della vittima filma un rapporto sessuale che fa preoccupare il sacerdote, facendolo correre ai ripari: vuole quel video. Per ottenerlo, secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbe stato mandato un uomo con l’obiettivo di demolire il dispositivo. Distruzione che riesce, ma che non porta al risultato sperato. Il video sarebbe stato già salvato in una memoria esterna.
Ma la vicenda avrebbe anche risvolti. Dopo l’accaduto, infatti, i familiari della vittima vanno via dalla Calabria su indicazione di un uomo non identificato. Situazione, quest’ultima, che costa al sacerdote l’accusa di violenza privata.
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