Dalle carte degli uffici regionali ai ritratti di donna: Nicola Caserta racconta la sua arte

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images Dalle carte degli uffici regionali ai ritratti di donna: Nicola Caserta racconta la sua arte
Nicola Caserta
  23 agosto 2019 16:47

di FRANCESCO IULIANO

Nel suo lavoro è considerato un esperto regionale di valutazioni di incidenza in ambito di impatto ambientale.  Agronomo di professione, Nicola Caserta è un artista con la passione per la pittura. Un interesse che negli anni lo ha portato anche a frequentare e, a diplomarsi, l’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro.

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«Una passione per la pittura – ha detto Nicola Caserta – che nasce sin da quando ero poco più di un bambino. Crescendo la svolta  è arrivata  con l’incontro di una persona straordinaria che oggi, purtroppo, non c’è più: Luigia Muleo. Un’artista poliedrica con la quale ho iniziato il mio percorso artistico in Accademia. Un periodo che è coinciso  con la frequentazione di un altro artista, Giovanni Marziano, che considero il mio vero maestro. Colui che mi ha messo nelle condizioni di iniziare a dipingere. Inizia così un periodo in cui abbraccio la corrente del neorealismo, toccando tutte le tecniche. Dal pastello alla matita, all’acrilico, all’olio».

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Qualcosa, nella tua pittura, cambia negli anni in cui hai frequentato l’Accademia delle Belle Arti.  

«Un periodo che ho iniziato a visitare diverse mostre avendo modo di vedere nuove tecniche  che mi hanno portato a seguire un’arte più espressiva facendomi allontanare, totalmente, da quella che era stata la scuola di Giovanni Marziano. Un periodo in cui ho iniziato ad allestire  diverse personali ed a partecipare a concorsi di pittura. E’ grazie a queste partecipazioni che porto a casa il premio Sila, il premio Crotone ad altri ancora».

Poi, a Catanzaro, arriva la mostra Berlino ’80 allestita nelle sale del Marca.

«Succede che, andando a visitare la mostra, rimango attratto dalla diversità e dall’intensità dei colori che compongono gran parte dei quadri esposti . Una pittura che rompe, di fatto, quelle che erano le regole della pittura che voleva l’utilizzo di colori leggeri e non accessi che attiravano l’attenzione di quanti lo guardavano. Una tecnica che va in contrapposizione con l’oscurità di un periodo che ha anticipato la caduta del muro di Berlino».

Quanto tempo dedichi alla pittura e qual è la tecnica usata per la realizzazione delle tue opere.

«Dedico parecchio del mio tempo libero. Non appena ho in mente quello che potrebbe essere un soggetto, vado in laboratorio e dipingo sino a quando non finisco il quadro. Il tempo che impiego è relativamente breve perché la tecnica che uso è quella della rapidità. Un quadro lo devo iniziare e finire nel più breve tempo possibile. Difficilmente lascio un lavoro da chiudere. E poi, per la realizzazione dei miei quadri non uso mai materiali costosi. Quelli che uso, a partire dalle tele a finire ai colori, sono tutti materiali a basso costo».

Da cosa si riconosce la tua arte.

«Attualmente, abbandonato il neorealismo, mi sono dedicato ai ritratti di donna. Il mondo è donna. Nel rispetto della donna cerco sempre di far risaltare quelli che sono gli elementi che caratterizzano la donna, come, ad esempio, il sorriso».

Cosa c’è nel futuro artistico di Nicola Caserta.

«Al di là dell’organizzazione di qualche mostra, nei miei progetti c’è anche quello di pianificare incontri con altri artisti nei quali si possa discutere di arte per far capire alla gente quello che noi vogliamo esprimere attraverso i nostri quadri, le nostre sculture, la nostra musica».

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