"L'Anaao Assomed considera del tutto inutile, ai limiti della provocazione, per il meccanismo farraginoso, da cui è contraddistinta, la proposta del senatore Zullo di un disegno di legge contenente la misura della sospensione per anni 3 delle cure non urgenti e non salvavita per chi si sia reso protagonista di episodi di violenza nei confronti dei sanitari", così in una dichiarazione il componente dell'esecutivo nazionale dell'Anaao Filippo Larussa.
Per il sindacalista: "Di fronte al dilagare di questi episodi, nel solo mese di agosto se ne è verificato più di uno al giorno, ci vogliono misure di deterrenza molto più incisive. Esaminando il testo del disegno di legge, infatti, si intravede un meccanismo di dubbia esigibilità. Chi si fosse reso protagonista di aggressioni dovrebbe essere comunque sottoposto - magari nello stesso pronto soccorso che ha precedentemente devastato? - al triage con l'assegnazione di un codice. Evidentemente l'assegnazione di un codice rosso o anche giallo potrebbe indurre il sanitario a erogargli, come è giusto che sia nel nostro diritto, le terapie necessarie a prescindere dal pagamento del ticket. Considerando poi che il pagamento del ticket è di non facile riscossione o perché gli uffici appositi non sono aperti h24 o perché i totem presenti non accettano i pagamenti con moneta elettronica, lo stesso utente dovrebbe attendersi chissà quando l'arrivo di un avviso di pagamento al proprio domicilio e aspettare comodamente - ammesso che lo riceva - l'ennesimo condono tributario che rende del tutto superflua la corresponsione dell'importo dovuto. Oltre al danno, la beffa".
"Concludendo un primo esame dell'articolato del disegno di legge - dice ancora Larussa - che per attuare questa forma 'dissuasione' ci dovrebbe essere un elenco di soggetti che abbiano commesso una qualche violenza costantemente aggiornato e naturalmente si pone il problema della regolarità dell'aggiornamento e comunque che esso debba essere subordinato almeno a una condanna in primo grado e dal non trascurabile particolare che in una percentuale rilevante dei casi gli autori non vengono nemmeno segnalati, specie quando si tratta di parenti dell'utente che si ritiene poco attenzionato o malcurato e che quindi non vengono registrati al pronto soccorso. In sostanza, una dichiarazione d'intenti senza alcun valore pratico di deterrenza. Potrebbe essere più utile, invece, l'arresto in flagranza differita del protagonista di atti lesivi contro sanitari, come è stato delineato dal codice penale per i casi di violenze negli stadi. Ovviamente - conclude Larussa -, andrebbe potenziato rendendo obbligatoria la convalida del fermo. Almeno così si potrebbe avere la certezza che coloro che delinquono in maniera così abbietta siano ricondotti a comportamenti più civili da misure immediate e certe".
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