Ddl di bilancio, Irto (Pd): “Il governo colpisce ancora il Sud. Con la manovra blocca il credito d’imposta Zes e toglie ossigeno alle imprese meridionali”

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  27 ottobre 2025 10:55

“Nel ddl di bilancio per il 2026 il governo Meloni infligge un colpo durissimo all’economia del Mezzogiorno. La disposizione che limita l’utilizzo di tutti i crediti d’imposta, compreso quello destinato agli investimenti nelle Zone economiche speciali, è una scelta devastante, miope, ingiusta e inaccettabile nei confronti delle imprese del Sud, già strangolate dal caro energia, dai ritardi infrastrutturali e da un mercato del credito sempre più inaccessibile”. Lo denuncia il senatore Nicola Irto, segretario del Pd Calabria Calabria, commentando anticipazioni stampa sul ddl di bilancio 2026, secondo cui dal prossimo anno i crediti d’imposta per gli investimenti nella Zes finalizzati alla ricerca e alla transizione 5.0 non potranno più essere utilizzati in compensazione. “

È un fatto gravissimo – aggiunge Irto – che svela la volontà di questa destra di produrre sottosviluppo. Invece di rafforzare gli strumenti che hanno sostenuto la modernizzazione industriale delle regioni meridionali, il governo sceglie di disinnescarli e priva migliaia di piccole e medie imprese di strumenti essenziali per investire, innovare, creare occupazione e competere”. Secondo il senatore dem, “la stretta sulle compensazioni fiscali non ha nulla a che vedere con la lotta all’evasione, ma è una misura contabile punitiva e centralista”. Bloccare l’utilizzo del credito d’imposta Zes significa, a parere di Irto, “tradire il principio stesso di coesione territoriale e rendere vano il disegno di sviluppo delle aree più deboli del Paese”. “Il Partito democratico si opporrà con forza a questa norma iniqua. Chiederemo in Parlamento la sua immediata cancellazione e presenteremo emendamenti per tutelare i crediti d’imposta Zes e gli altri strumenti di politica industriale che hanno consentito a tante aziende calabresi e meridionali – conclude il senatore dem – di non chiudere”. 


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