Decreto sanità. Stefano Veraldi: "Possiamo certamente parlare di un duro colpo inferto ai nostri territori"

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images Decreto sanità. Stefano Veraldi: "Possiamo certamente parlare di un duro colpo inferto ai nostri territori"
Stefano Veraldi
  09 novembre 2020 13:32

di STEFANO VERALDI

"La fase Covid-19, sembra non avere fine, e l’istituzione della zona rossa in Calabria e quindi nella nostra città capoluogo, attesta l’ennesimo fallimento di una classe dirigente e manageriale a più livelli. Se analizziamo contestualmente l’approvazione in Consiglio dei Ministri del ‘Decreto Calabria 2’ per quanto concerne la nostra Sanità, possiamo certamente parlare di un duro colpo inferto ai nostri territori.  Il Governo continua a commissariare sé stesso ma senza chieder conto dei danni prodotti dai vari Commissari alla Sanità e oggi al tessuto economico di Catanzaro già gravemente colpito dalle politiche mediocri degli ultimi 20 anni.

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Mi domando chi pagherà i mancati risultati di Commissari nominati da Roma per gestire i piani di rientro della Sanità calabrese?  Perché il Ministro della Salute invece di pensare in piena pandemia a scrivere un libro non ha mai chiesto ed ottenuto in CDM provvedimenti per il mancato raggiungimento degli obiettivi dei cosiddetti ‘super manager’?

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Si deve il coraggio di levare alta la protesta ed impugnare se ci sono i presupposti il decreto Calabria bis, poi spetterà a chi rappresenta istituzionalmente i cittadini nei nostri territori l’assumersi la responsabilità delle scelte consegnando la Sanità nelle mani competenti di esperti rappresentanti meritocratici del settore che abbiano solo un obiettivo: la salute dei cittadini e che abbiano a cuore il Bene Comune e non il solo bene personale.

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C’è in gioco il futuro di tante famiglie, imprese, artigiani, lavoratori, precari, disoccupati, giovani, donne e pensionati che non possono permettersi un lockdown senza misure forti, rapide, di sostegno e soprattutto di lunga portata. Il problema non sono solo gli Zuccatelli e Cotticelli.

Il problema è che politici scarsi nominano sempre gente scarsa. Non solo perchè se ne fregano del merito e delle capacità, ma, perchè essendo scarsi quel merito e quelle capacità non sono proprio in grado di riconoscerle. Dunque a pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini e le imprese".

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