Decreto Sud, Vincenzo Castellano: "Dal 2024 nuove opportunità con la ZES unica"

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images Decreto Sud, Vincenzo Castellano: "Dal 2024 nuove opportunità con la ZES unica"

  20 settembre 2023 18:57

di VINCENZO CASTELLANO* 

A partire dal 1° gennaio 2024, un'importante opportunità prende forma per le regioni del Mezzogiorno d'Italia: l'istituzione della Zona Economica Speciale (ZES) denominata "ZES unica". Questa iniziativa abbraccerà territori in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Il Decreto Sud n. 124 del 19.09.2023, pubblicato oggi in G.U., regola questa nuova avventura economica.

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La Zona Economica Speciale (ZES) rappresenta un’area geografiche designata in cui le imprese, sia esistenti che nuove, possono beneficiare di condizioni speciali per gli investimenti e lo sviluppo aziendale. Questo è un passo cruciale verso la crescita economica e l'innovazione, con l'obiettivo di stimolare le economie locali e creare opportunità di lavoro.

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Una delle novità più significative rispetto alle precedenti ZES è la creazione del portale web della ZES unica. Questo portale fornirà informazioni dettagliate sui vantaggi offerti alle imprese che operano nella ZES Unica e garantirà un accesso agevole allo sportello unico digitale, S.U.D ZES. Questo sportello sarà il luogo centrale in cui le imprese possono presentare le loro richieste e la documentazione necessaria per beneficiare delle agevolazioni previste.

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Dal 2024 al 2026, le imprese che acquisiscono beni strumentali per le loro strutture produttive nelle zone assistite delle regioni menzionate possono beneficiare di un credito d'imposta. Questo contributo è concesso in base alle direttive dell'Unione europea e alla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. Si tratta di un'opportunità significativa per le imprese che desiderano investire nel Mezzogiorno e sfruttare le agevolazioni fiscali offerte.

Va notato che alcuni settori industriali, come l'industria siderurgica e finanziaria, sono esclusi dall'agevolazione. Inoltre, le imprese in difficoltà finanziaria non sono ammissibili. Un altro requisito importante è che l'investimento minimo richiesto è di 200.000 euro. Il credito d'imposta è commisurato ai costi dei beni acquisiti o realizzati e ha un limite massimo di 100 milioni di euro per ciascun progetto di investimento.

Il credito d'imposta è legato all'entrata in funzione dei beni e alla loro permanenza in attività. Se i beni non entrano in funzione o vengono dismessi, il credito d'imposta sarà rideterminato in base alla situazione. Questa regola mira a garantire che le agevolazioni siano effettivamente utilizzate per promuovere lo sviluppo economico delle regioni coinvolte.

Questo nuovo incentivo rappresenta una straordinaria opportunità per lo sviluppo economico del Mezzogiorno. Va sfruttato per creare un futuro migliore e più sostenibile per le nostre comunità. Questo è il momento di trasformare le visioni imprenditoriali in realtà e contribuire allo sviluppo sostenibile delle Regioni del Sud.

*Dott. Commercialista e founder di SUD Zes Consulting

 

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