Derby, l'ignobile trattamento alla dirigenza giallorossa e l'assenza di organizzazione

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Il vicepresidente Luca Noto nella tribuna ospiti (foto dal web)

Sballottati da un settore all'altro dello stadio, bersagliati con bicchieri, monetine, spunti, insulti, fino a dover trovare pace tra i propri tifosi nell'area a questi riservata

  06 marzo 2024 12:55

di FILIPPO COPPOLETTA

Sono ormai trascorsi diversi giorni dal tanto discusso derby calabrese tenutosi nel pomeriggio di domenica scorsa al "San Vito-Marulla" di Cosenza dove i padroni di casa hanno visto sfumare l'auspicata rivincita sull'andata, subendo ancora le reti dell'inesorabile coppia Iemmello-Biasci. Archiviata la pratica sportiva, quella cioè riguardante il rettangolo di gioco, i riflettori restano accesi su quanto si è sviluppato a margine della gara, in particolare sui disordini e i tafferugli sviluppatisi nelle immediate vicinanze dello stadio e nei pressi della rotatoria d'uscita della città. Ma non solo. 

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Una vicenda che tanto ha fatto discutere e di cui però non si è approfondito a dovere è quella che ha riguardato parte della dirigenza giallorossa che avrebbe dovuto assistere al derby da una posizione tale da consentirgli di godere della tranquillità solitamente riservata agli ospiti della società avversaria e che sempre è stata assicurata tra le mura del Ceravolo di Catanzaro. Ma non questa volta. Paradossalmente, non nella competizione più calda dell'anno e forse dell'intero campionato per quello che viene definito come "il sesto derby più sentito d'Italia". 

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Dalle informazioni in nostro possesso, la dirigenza dell'Us Catanzaro avrebbe dovuto trovare posto in due differenti settori della "Tribuna Ovest", quella comprensiva della Tribuna Centrale (con area Vip) e delle due tribune laterali “R. Bruno” Sud e Nord. Nella fattispecie, i posti riservati ai dirigenti giallorossi erano ripartiti tra "Poltronissima", "Area Vip" e "Tribuna R. Bruno". Dunque non un unico settore, come forse era opportuno, ma addirittura frazionati in più aree.

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Tutto ciò fino alla mattina stessa della gara, quando una comunicazione della società di casa, avrebbe avvertito la dirigenza che "su disposizione della Questura di Cosenza e per questioni di ordine pubblico" coloro a cui erano stati assegnati i posti in area Vip e nella Tribuna laterale "R. Bruno", sarebbero stati sposati nella parte opposta dello stadio, cioè in "Tribuna Est" e nello specifico nella parte superiore coperta denominata "Tribuna Rao". 

Senza eccepire alle disposizioni, parte della dirigenza raggiunge l'area indicata in attesa del fischio d'inizio. Sarà proprio in quel frangente a scatenarsi la prevedibilissima reazione della tifoseria di casa che, riconosciuti i volti della dirigenza avversaria, ha iniziato a bersagliarla con bicchieri, monetine, sputi e insulti di ogni tipo. La situazione è sul punto di degenerare e gli steward chiedono ai dirigenti di lasciare il settore e trasferirsi in quello vicino dedicato a tifosi ed ultras ospiti. 

Una situazione che per quanto paradossale possa oggettivamente sembrare, riserva sorprese ancora più enigmatiche se si pensa che, contattati gli uffici della Questura cosentina, pare che dagli stessi non sia mai partita una comunicazione ufficiale alla società di casa volta a spostare parte della dirigenza del Catanzaro da un settore maggiormente attenzionato come può essere la Tribuna Centrale ad un più caldo interamente occupato da tifosi di casa. 

Gli interrogativi restano ancora tanti sulla mediocre gestione della sicurezza in uno degli appuntamenti sportivi più importanti dell'anno che poteva innescare avvenimenti anche più gravi rispetto a quelli narrati, considerando inoltre come, nel disordine totale, non sia stato previsto neanche un percorso differente per le auto degli ospiti, costrette a transitare su Via degli Stadi nel timore di subire l'aggressione della tifoseria rossoblù che dalla medesima via accede alla Curva Sud dell'impianto cosentino.  

Se per ora ogni accaduto viene imputato alla tifoseria giallorossa, forse sarebbe il caso di accendere dei riflettori più grandi su una serie di accadimenti che hanno sporcato una domenica sportiva. 

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